- La Germania vuole chiudere la parentesi della pandemia e ritornare, già dal 2024, alla vecchia ortodossia della disciplina di bilancio. Nei prossimi anni l’obiettivo della coalizione di governo sarà la riduzione del debito
- Il mito della frugalità è ancora più incomprensibile alla luce di infrastrutture fatiscenti, dei bisogni legati alla transizione ecologica e della carenza di capitale sociale, che richiedono al contrario un significativo aumento dell’investimento pubblico e privato
- Questo non è solo un problema tedesco. Una leadership abbarbicata alle vecchie ricette ordoliberali costituirà un freno alle necessarie riforme della governance europea
Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia tedesco, il liberale Christian Lindner, ha annunciato la sua intenzione, nel preparare la legge di bilancio per il 2024, di tornare alla “normalità fiscale”, vale dire di tornare ad applicare la regola fiscale sospesa nel 2020 (il Schuldenbremse, o freno al debito) che impone di riportare il debito sotto al 60 per cento del Pil. Con l’eccezione della difesa, tutti i ministeri dovrebbero vedersi ridurre le dotazioni; in particolare, il ministero della



