- Schlein fa sua una delle battaglie che la sinistra aveva perso durante la discussione della delega per la riforma fiscale ai tempi del governo Draghi: cioè il principio di equità orizzontale, per cui contribuenti con parità di reddito devono pagare lo stesso livello di imposte, mentre oggi oltre ai regimi sostitutivi di tutti i tipi.
- Altra proposta chiara: smetterla di rinviare la plastic tax e eliminare la montagna di sussidi ambientalmente dannosi, finanziamenti ad attività inquinanti già mappate dal ministero dell’Ambiente ai tempi del Conte II, ma su cui al momento non si è fatto nulla.
- Sul lavoro c’è una presa di distanza nettissima dal Jobs Act e dal decreto Poletti della stagione renziana.
«Dobbiamo riscoprire una parola fondamentale: ridistribuzione». Basta una sola frase, un vocabolo, una promessa che a sinistra non si sentiva da tempo, per spiegare la differenza del programma economico di Elly Schlein rispetto al Movimento cinque stelle dei bonus per tutti e a Stefano Bonaccini che le contendeva la segreteria del Partito democratico. Il coordinatore del programma economico di Schlein è - forse per mancanza di competenze nel suo entourage più stretto– lo stesso di Enrico Le



