A Perugia si sono concluse le indagini sul caso Suarez esploso lo scorso settembre. I pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti hanno firmato l’avviso di conclusione della fase istruttoria dei cinque indagati preannunciando un rinvio a giudizio per chiarire se sia stato commesso un reato oppure no.

I fatti si riferiscono all’esame farsa sostenuto dal calciatore del Barcellona Luis Suarez il 17 settembre del 2020. Un esame che a tutti i costi si sarebbe dovuto concludere con un esito positivo per il calciatore per via dei tempi stretti necessari all’ottenimento della cittadinanza italiana. Infatti, nelle intercettazioni telefoniche i docenti dell’esame dicevano: «Non spiccia una parola d’italiano...ma con 10 milioni di stipendio a stagione non glieli puoi far saltare». Lo stesso Luis Suarez a dicembre si è presentato come testimone davanti la procura di Perugia accompagnato da un interprete per chiarire la sua posizione (qui tutte le domande fatte al calciatore durante l’esame).

Nello specifico, sono indagati Maria Turco Cesarina, legale della Juventus Footbal Club Spa, «quale concorrente morale e istigatrice»; Giuliana Grego Bolli, quale rettore dell’università per stranieri di Perugia; Stefania Spina e Lorenzo Rocca, quale direttore e coordinatore del Consiglio direttivo del centro di valutazioni e certificazioni linguistiche della stessa università (Cvcl); Simone Olivieri quale direttore generale della Cvcl. Tutti e cinque sono accusati di aver attestato falsamente nella delibera dell’esame tenuto il 17 settembre 2020. Un esame «istituito “ad personam” solo per garantire al calciatore Luis Alberto Suarez Diaz » di rientreare «nei tempi richiesti dalla Juventus Footbal club Spa» e dall’esito «di una fittizia procedura» scrivono gli inquirenti.

I pm accusano i dirigenti dell’Ateneo anche di rivelazione di segreto d’ufficio. Infatti, secondo le carte, i funzionari dell’università avrebbero fornito in anticipo il file pdf, «contenente l’intero svolgimento della prova tenutasi poi il 17 settembre 2020», inviato a Luis Suarez dalla docente Spina che avrebbe dovuto provvedere alla sua preparazione.

Gli stessi quattro esponenti dell’università per stranieri di Perugia sono indagati di falso ideologico e materiale, per il verbale d’esame redatto dalla commissione che ha promosso Suarez, consegnandogli la certificazione B1 necessaria per far ottenere la cittadinanza italiana al giocatore uruguaiano. Un requisito fondamentale per la buona riuscita del trasferimento del calciatore, dato che la Juventus non disponeva posti liberi in rosa per gli extracomunitari, numeri limitati in base ai regolamenti nazionali.

L’università, in cambio, avrebbe beneficiato «per l’iscrizione all’esame e per il corso online di preparazione fornito al calciatore» di una somme complessiva di 1.748 euro. Nonché «vantaggi patrimoniali derivati dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la richiamata società calcistica per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri» e di conseguenza una risonanza mediatica a livello nazionale e internazionale.

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