L’elezione alla quarta fumata, poi il successore di Francesco si presenta al mondo: ovazione in piazza San Pietro. Il discorso del nuovo pontefice, Leone XIV che insiste sul concetto di pace. «Dio vi ama tutti e il male non preverrà». «Vogliamo essere una Chiesa sinodale, che cammina e che cerca sempre la pace»
Alle 18.07 di giovedì 8 maggio, al quarto scrutinio, è arrivata la fumata bianca, accolta da una grande ovazione dei tanti fedeli riuniti in piazza San Pietro: è stato eletto il nuovo papa, il 267esimo successore di Pietro alla guida della chiesa. Il nuovo papa è l’americano Robert Francis Prevost, nato a Chigago. Si chiamerà Leone XIV. Ad annunciarlo dalla Loggia delle benedizioni, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti. Il nuovo pontefice ha scelto di “succedere” – con la scelta del suo nome – a Leone XIII, pontefice dal 1878 al 1903: scrisse ben 86 encicliche, tra cui la Rerum Novarum, che gli consentì di essere chiamato il “Papa dei lavoratori”. La Rerum Novarum fu la prima enciclica sociale nella storia della Chiesa cattolica.
IL DISCORSO DEL PAPA
«La pace sia con tutti voi – ha detto il nuovo papa – Fratelli e sorelle carissime, questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Questo saluto di pace entri nel vostro cuore e raggiunga le vostre famiglie, ovunque siano. La pace sia con voi».
Papa Leone XIV ha poi aggiunto, emozionato: «Questa è una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma. Il papa che dava la sua benedizione al mondo intero. Consentitemi di dar seguito a quella sua benedizione: Dio vi ama tutti e il male non preverrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto senza paura uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede, il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessità di costruire ponti. Uniamoci tutti per essere un solo popolo di pace».
E ancora: «Proclamiamo il Vangelo per essere missionari. Sono un figlio di sant’Agostino, che ha detto con voi sono cristiano e per voi vescovo. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria, la quale Dio ci ha preparato. Alla chiesa di Roma un saluto speciale. Dobbiamo essere una Chiesa missionaria, che costruisce il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza, con le braccia aperta». Il nuovo papa ha poi salutato la sua diocesi in Perù. «Vogliamo essere una Chiesa sinodale, che cammina e che cerca sempre la pace e la carità e di essere vicino a coloro che soffrono – ha continuato Prevost –. Oggi il giorno della supplica alla Madonna di Pompei, nostra madre Maria vuole sempre aiutarci col suo amore. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la chiesa e per la pace del mondo: vi chiediamo questa grazie speciale di Maria». Dopodiché ha recitato un’Ave Maria. Poi la benedizione Urbi et Orbi.
I prossimi passi
A lui aspettano giorni di impegni scadenzati, oltre agli eventuali fuori programma. Il primo appuntamento, come da tradizione, sarà domani alle 11 quando papa Leone XIV presiederà una messa con tutti i cardinali nella Cappella Sistina. L’appuntamento più atteso dai fedeli, però, sarà domenica alle 12 quando il nuovo pontefice reciterà il “Regina Coeli” dalla loggia centrale della basilica di San Pietro.
Lunedì mattina, invece, riceverà in udienza i media in Aula Paolo VI. Un segno, quest’ultimo, di continuità con Bergoglio che dopo la sua elezione, il 16 aprile 2013, volle incontrare i giornalisti che in quei giorni avevano «lavorato qui a Roma in questo periodo così intenso, iniziato con il sorprendente annuncio del mio venerato Predecessore Benedetto XVI» come da lui sottolineato.
LO SCRUTINIO
L’elezione al quarto scrutinio era avvenuta anche per Joseph Ratzinger (Papa Benedetto XVI) nel 2005 e per Albino Luciani (Giovanni Paolo I) nel primo conclave del 1978 (il pontefice morì circa un mese dopo, dando avvio a un nuovo conclave).
Oltre 50 mila fedeli si sono radunati in piazza San Pietro per la fumata bianca.
Il prefetto Giannini ha convocato il Comitato di ordine e sicurezze per le 15 di domani, 9 maggio, a Palazzo Valentini, per mettere a punto le misure in vista della cerimonia di intronizzazione del nuovo papa. Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, si è recato in Piazza San Pietro. In piazza anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
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