«Michetti chi? Il professore che assiste gli enti locali con la sua gazzetta amministrativa», recita uno dei cartelloni che sponsorizza la corsa al Campidoglio dell’avvocato Enrico Michetti, candidato del centrodestra a Roma. Il legale, negli anni, di problemi agli enti locali ne ha risolti parecchi, alcuni hanno generato dei contenziosi nei confronti di comuni e regioni davanti all’Anac per le modalità di selezione delle creature societarie dell’aspirante sindaco.

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Ma c’è un altro caso che Domani può rivelare nel quale ha risolto un problema prima che all’ente locale, all’albergo della famiglia di un parlamentare di Forza Italia. Albergo che era sprovvisto del permesso di costruire relativamente al magazzino trasformato in centro benessere.

Una vicenda che ha generato imbarazzo nell’amministrazione di Tolfa, comune in provincia di Roma, ma che Michetti ha risolto con una trovata geniale definita dalle opposizioni «un’offesa all’intelligenza delle persone» e dall’architetto del comune, lo stesso che l’aveva firmata, «un escamotage assolutamente non credibile». 

Lo speciale elezioni amministrative

Dal magazzino alla sauna

A Tolfa c’è una famiglia che governa la cittadina da anni: i Battilocchio. Alessandro Battilocchio è stato sindaco del comune e poi è diventato parlamentare europeo di Forza Italia, oggi è deputato. La famiglia ha un’impresa di costruzioni ed è proprietaria di un albergo, poi trasformato in residenza per anziani. Siamo nel 2012. La titolare della società che possiede l’albergo si chiama Cristina Battilocchio, compagna di Cristiano Dionisi, all’epoca assessore del comune. Il seminterrato dell’albergo era stato trasformato in centro benessere. 

La polizia giudiziaria della procura di Civitavecchia effettua un sopralluogo nella struttura con Andrea Petralla, responsabile del settore urbanistico del comune. Petralla aveva ricevuto la richiesta del permesso a costruire presentata dall’azienda. «Un progetto che non sarebbe mai stato possibile approvare in quanto non conforme alle note tecniche di attuazione del piano regolatore che non consente la realizzazione di commerciale, essendo zona adibita esclusivamente a servizi», dice Petralla agli ufficiali della polizia giudiziaria che lo sentono nel dicembre 2012.

Durante il sopralluogo emerge la costruzione di bar, sala convegni e centro benessere. «Mi trovavo in presenza di un falso progettuale (…) e soprattutto mi resi conto che quella era una situazione insanabile in quanto giammai si sarebbe potuto porre rimedio con qualsivoglia sanatoria in quanto non vi sarebbe mai più potuta essere la dichiarazione di doppia conformità necessaria al rilascio della concessione in sanatoria», racconta Petralla agli inquirenti.

Chi ha salvato l’albergo?

La vicenda giudiziaria è abortita, esercitata la delega non c'è stata alcuna indagine approfondita nonostante gli elementi emersi dal verbale del responsabile dell'urbanistica del comune. Nel frattempo l’albergo si è trasformato in una residenza per anziani e l’ultima archiviazione risale al 2019, a seguito di un esposto di un cittadino, «non sono state riscontrate irregolarità», scrive la procura.

Non c'è nulla di penale, ma è interessante ricostruire come e chi ha salvato la spa dell'albergo priva delle necessarie autorizzazioni. «Il sindaco mi invitò a rendere la relazione assolutamente più leggera in modo tale da alleggerire la posizione dei Battilocchio e perché doveva inviarla a un certo avvocato Michetti che sapevo essere suo consulente», dice Petralla. «Questa è una boiata, nessuna pressione», replica il sindaco Luigi Landi che non gradisce le nostre domande: «È vigliacca questa telefonata, stai cercando di lucrare e speculare perché c’è la campagna elettorale a Roma, questa storia è morta e sepolta», dice il primo cittadino.

Petralla racconta di aver ammorbidito la relazione soprattutto nella parte che descriveva le opere difformi prima di consegnarla alla forestale.

Il trucco di Michetti 

Pochi giorni dopo Petralla incontra Michetti, consulente del comune. Cosa si inventa l’avvocato che risolve i problemi? «In quell'occasione Michetti mi disse che bisognava stressare i tempi in modo da risolvere amministrativamente la questione prima che vi fosse un sequestro dell'autorità giudiziaria».

Ed ecco la prima proposta di Michetti, irricevibile per l'architetto. «Michetti mi disse che era possibile secondo lui emettere una sanatoria (ex art.36 del dpr 380/01), mi opposi perché priva dei presupposti stante la carenza della doppia conformità».

Ma ecco la soluzione finale trovata da Michetti «in accordo con il sindaco», dice Petralla. L'albergo deve scrivere una lettera da recapitare al comune nella quale si invita l'ente pubblico a riconoscere l'utilità del centro benessere così da rendere applicabile una norma del 2001 che consente il cambio di destinazione d'uso dei locali in presenza della pubblica utilità generale.

Ma cosa c'è di utile per la collettività in un centro benessere? «La pubblica utilità fu giustificata da una offerta formulata dal centro benessere con la quale si offrivano benefici e sconti presso l'attività ai centri anziani...era un escamotage assolutamente non credibile in quanto la pubblica utilità deve essere promossa da un ente pubblico, questo era un caso di un ente privato che utilizza il consiglio comunale a uso e consumo proprio», racconta Petralla.

La delibera della convenzione viene così approvata tra le proteste delle opposizioni, una delibera che viene firmata dallo stesso architetto Petralla perché avrebbe subito «pressanti richieste» dagli organi politici, negate da questi ultimi.

La delibera viene approvata in agosto, Petralla firma anche un parere di regolarità tecnica in merito alla proposta della Euro Invest e dall’amministratore Caterina Battilocchio. Il verbale di Petralla risale al successivo dicembre, nel quale l’architetto racconta la sua verità. «Michetti è stato uno straordinario consulente del comune, e avremmo trovato quella soluzione per tutti, in pochi hanno usufruito di quel servizio perché presto l’albergo è diventato una residenza per anziani», dice il sindaco Landi. Dallo staff di Michetti fanno sapere che sono eventi risalenti a dieci anni fa e che l'avvocato ha fatto tutto rispettando le procedure e la legge.

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