Il papa ha scelto come successore a capo dell’organo curiale che guidava prima di essere eletto il canonista prefetto del dicastero per i Testi legislativi. Già vicario della diocesi di Napoli, con lui torna un italiano in una posizione nevralgica della curia romana
È arrivata la prima nomina di un prefetto di dicastero fatta da Leone XIV. A poco meno di cinque mesi dalla sua elezione, il papa ha scelto il suo successore al dicastero per i vescovi. Si tratta di Filippo Iannone, fino ad oggi prefetto del dicastero per i Testi legislativi, e ora messo a capo dell’organo curiale guidato fino a pochi mesi fa dallo stesso cardinale Prevost.
Il pontefice ha quindi provveduto a coprire la casella rimasta scoperta dalla sua elezione al Soglio di Pietro, il che conferma la prudenza con la quale il papa sta procedendo a costruire una sua squadra di governo.
Il ritorno di un italiano
Il primo dato da osservare è il ritorno di un italiano, dopo 15 anni, al vertice del dicastero che ha un ruolo decisivo nella scelta dei vescovi a livello mondiale. Nel 2010, era stato chiamato da Benedetto XVI il canadese Marc Ouellet, alla guida dell’allora congregazione dei Vescovi.
Poi il 30 gennaio del 2023 Francesco ha nominato alla guida del dicastero per i Vescovi, Robert Francis Prevost, chiamandolo a Roma dalla diocesi di Chiclayo, in Perù, e spalancandogli, di fatto, la strada all’elezione. L’ultimo italiano a guidare il dicastero dei Vescovi (dal 2000 al 2010) era stato il cardinale Giovanni Battista Re, figura chiave del potere curiale.
Con la nomina di Iannone quale prefetto dei vescovi, ruolo che include anche la presidenza della Pontificia commissione per l’America Latina, il papa colloca un giurista e canonista esperto di 67 anni, al vertice di un dicastero nevralgico della curia.
Leone XIV ha anche confermato segretario (il brasiliano Ilson de Jesus Montanari, prelato brasiliano già al suo secondo mandato) e sotto-segretario (monsignor Ivan Kovač) dello stesso dicastero.
Prima di oggi, l’unica altra scelta nomina fatta dal nuovo papa in curia era stata quella del 22 maggio – quindi pochi giorni dopo l’elezione – della religiosa dell’Istituto delle Suore Francescane dei Poveri, suor Tiziana Merletti, come segretaria del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Apostolica.
Un incarico chiave
Da sottolineare come, secondo la nuova Costituzione apostolica che ha ridefinito incarichi e funzioni della Curia romana, Praedicate evangelium, il dicastero dei Vescovi «provvede a tutto ciò che attiene alla nomina dei vescovi, diocesani e titolari, degli amministratori apostolici e, in generale, alla provvista delle chiese particolari».
E ancora «il dicastero, d’intesa con le conferenze episcopali e le loro Unioni regionali e continentali, indica i criteri per la scelta dei candidati. Tali criteri devono tener conto delle diverse esigenze culturali ed essere periodicamente valutati». Infine, «il dicastero si occupa altresì della rinuncia dei vescovi al loro ufficio, in conformità con le disposizioni canoniche».
L’impegno sul fronte abusi
Iannone ha una lunga carriera sviluppatasi sotto quatto pontificati: da Giovanni Paolo II, passando per Benedetto XVI e Francesco e ora con Leone XIV.
Ha ricoperto il ruolo di vicario generale della diocesi di Napoli e vicegerente della diocesi di Roma. È stato docente di diritto canonico, in qualità di professore associato, nella Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale, ha insegnato come professore inviato presso alcuni Istituti superiori di scienze religiose e presso la Scuola di specializzazione in diritto ecclesiastico e canonico della facoltà di giurisprudenza dell’università degli Studi Federico II di Napoli. Il 7 aprile 2018, è stato nominato da papa Francesco presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi.
Da canonista, si è occupato di sinodo, riforma della curia e abusi sessuali nella chiesa. È a capo di un gruppo di studio vaticano che avrebbe l’obbligo di definire il reato di “abuso spirituale”, composto da membri del dicastero per la dottrina della Fede e da quello dei Testi legislativi.
Nell’ottobre del 2024, in un’intervista rilasciata a Vatican News relativa alle nuove norme promulgate dal papa in materia di abusi sessuali, aveva osservato: «La normativa canonica per la repressione e la punizione dei delitti di abuso su minori e persone adulte vulnerabili è stata negli ultimi anni modificata (...). In tutti i testi normativi si mette maggiormente al centro della prospettiva il bene delle persone la cui dignità viene violata e la volontà di celebrare un “giusto” processo nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico».
Dunque, l’aspetto relativo alla questione dello scandalo abusivo, è probabile che avrà il suo peso nelle nomine che verranno compiute dal papa nei prossimi anni.
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