- Dormono nelle tende fuori dalle università per protestare contro il costo degli affitti. Sono andati a spalare nel fango dopo l’alluvione in Emilia Romagna. Si sono insudiciati di fronte al Senato e hanno gridato al Salone contro la ministra Roccella.
- Quella dei ventenni è una generazione ignorata, ma che anticipa la politica e si prende il suo spazio nel dibattito pubblico. Senza di loro, non si parlerebbe abbastanza di crisi climatica, di ineguaglianze sociali, di diritti civili.
- A spingerli a diventare più protagonisti è stata soprattutto la pandemia, che ha imposto nuove riflessioni e priorità.
Dormono nelle tende fuori dalle università per protestare contro il costo degli affitti. Sono andati a spalare nel fango dopo l’alluvione in Emilia Romagna. Si sono insudiciati di fronte al Senato e hanno gridato al Salone contro la ministra Roccella. Hanno meno di trent’anni. Sono nati dopo il crollo della Prima Repubblica, ma la Seconda li ha ignorati, e loro ricambiano. Nella fascia 18-35 il primo partito alle ultime elezioni politiche è stato quello dell’astensione, 37 per cento, un punto i



