Le stime preliminari dell’Istat evidenziano un netto calo dell’inflazione a ottobre: +1,8 per cento rispetto ai +5,3 per cento di settembre, un dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9 per cento).

Il rallentamento del tasso di inflazione è una conseguenza del calo dei prezzi dell’energia, soprattutto se confrontato con l’aumento dei beni energetici di ottobre 2022. 

In termini tendenziali sono rallentati ulteriormente anche i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Si parla del cosiddetto «carrello della spesa», che è passato da +8,1 per cento a +6,3 per cento.

"L’inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch'essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%). 

L’inflazione continua a rallentare anche nell’Eurozona. Secondo i dati di Eurostat, a ottobre il tasso annuo dei paesi dell’area euro è sceso al 2,9 per cento, rispetto al 4,3 per cento del mese precedente.

I dati sul Pil

Le stime preliminari dell’Istat indicano anche che il Pil è rimasto fermo nel terzo trimestre sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022. Il dato è in linea con le aspettative della maggior parte degli analisti. La crescita acquisita per il 2023 resta al +0,7 per cento, come nel secondo trimestre.

© Riproduzione riservata