- I media qatarioti sono un bollettino della vittoria. Fra le altre cose si rimarca che l’emirato è diventato una meta privilegiata per gli investimenti diretti esteri e che è stato capace di riciclare l’80 per cento dei rifiuti prodotti durante i Mondiali.
- Il progetto egemonico ha raggiunto l’obiettivo. Adesso si tratta di mantenere la posizione, mentre gli altri attori dell’area a partire dall’Arabia Saudita cercano di imitare il lavoro dell’emirato per colmare lo svantaggio.
- Le notizie sullo scandalo che ha colpito il parlamento europeo continuano a essere assenti. Ma il quadro idilliaco viene turbato dal sequestro di un vasto quantitativo di Captagon, la droga del jihad.
Domenica 1° gennaio 2023, tutti a lezione di soft power. In Qatar non perdono tempo né si lasciano distrarre dalle parentesi festive che appartengono a altri quadranti geopolitici. Ancor meno si peritano di trattare apertamente un tema che altrove viene maneggiato con cura e senza ostentazione. Hanno fretta di mettere all’incasso l’eredità dei mondiali, avevano cominciato a farlo quando ancora la competizione era in corso, sicché figurarsi se indugiano adesso che la manifestazione è stata chius



