- Qatar 2022 ha spinto al ribasso il nostro senso dell’inflessibilità, imponendo una logica del reiterato fatto compiuto. La presenza di Macron a Lusail, in pieno Qatargate, è un segnale devastante.
- Dopo la chiusura dei Mondiali, in pieno stile putiniano, il Qatar minaccia di tagliare il gas all’Europa se non la pianta con le pretese di legalità.
- Né soft power né sport washing nell’uso politico che l’emirato fa della simbologia sportiva. L’emiro Al Thani arriverà a pagare 110 milioni di euro netti al capitano dell’Argentina, Lionel Messi, entro il 2024. Poteva veramente rifiutarsi di indossare il bisht?
L’immagine che ha chiuso i Mondiali restituisce il senso dell’operazione Qatar 2022. Un’operazione di potenza politica, che nessuno ha provato a mascherare da qualcos’altro. Ma per lasciare il segno, in profondità, servivano dei simboli. In tal senso l’immagine di Lionel Messi che alza al cielo la Coppa del mondo indossando un mantello nero tipicamente usato in Qatar, è servita a chiudere il cerchio dopo un pomeriggio in cui la folle bellezza del calcio aveva messo fra parentesi le polemiche



