- È passato circa un anno e del vaccino made in Italy ancora non c’è traccia. Gli annunci promettevano 100milioni di dosi l’anno e un’indipendenza dalle consegne ritardatarie delle Big pharma.
- Ma i sogni della piccola azienda di Castel Romano si scontrano con il parere negativo della Corte dei Conti che boccia il finanziamento di 80 milioni (di cui soltanto il 60 per cento a fondo perduto) promesso da Invitalia.
- Dopo i canti e le lodi il famoso vaccino italiano rischia di non realizzarsi più. Servono soldi e fondi per poterlo portare avanti e Invitalia sembra non avere intenzione di saperne più nulla.
«In queste settimane dipendiamo completamente da vaccini stranieri e combattiamo per avere il maggior numero possibile di somministrazioni, ma l’Italia punta all’indipendenza». Sono le parole che l’ex commissario straordinario all’emergenza per il Covid, Domenico Arcuri, ha pronunciato il 5 gennaio 2021 dopo la pubblicazione dei risultati sulla fase 1 del vaccino ReiThera, l’azienda con sede a Castel Romano a pochi chilometri dalla capitale. È passato circa un anno e del vaccino made in Italy



