non siamo immuni

Le patologie di Turetta sono sociali, non individuali. Rivoluzionare famiglia e matrimonio per fermare la strage delle donne

In questi giorni si torna a parlare di Filippo Turetta e della sua mania di controllo nei confronti di Giulia Cecchettin. Abbiamo tre vie per occuparci della vicenda. Una di queste è andare oltre, guardare a quanto di tutto questo viene dal resto delle istituzioni sociali che abbiamo creato. Capire che la solitudine allucinata di Turetta, la sua incapacità di ammettere la fine di una storia, non sono solo patologie individuali: sono patologie sociali.

Sui social in questi giorni si discute di quanti messaggi WhatsApp sia lecito scambiarsi fra innamorati o ex tali. La causa sono gli articoli di stampa sul numero dei messaggi inviati da Filippo Turetta a Giulia Cecchettin, con particolare insistenza sul messaggio della buonanotte, richiesto da Turetta, negato da Cecchettin. Quelle che erano (o sembravano) leziose sdolcinatezze si trasformano in (si rivelano) modalità di controllo e abuso. Le relazioni affettive diventano dominio e persecuzione.

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