La regolarizzazione flop. In tutta Italia sono 200mila i migranti che da diversi mesi sono in attesa di sapere se la propria domanda di emersione andrà a buon fine, mentre quaranta prefetture non hanno ancora rilasciato alcun contratto di soggiorno
- C’è il caso di Senghour, il ragazzo senegalese che ha un contratto di collaborazione domestica per pochissime ore al giorno e che ha avuto anche una proposta di lavoro per il comparto edilizio, ma non può accettarla.
- E c’è il caso di Danja, ragazza albanese che ha terminato il suo impiego come collaboratrice domestica presso un datore di lavoro, ma non può ricevere, per il momento, un nuovo impiego e soprattutto un nuovo contratto.
- Secondo i dati contenuti in un dossier della Campagna Ero Straniero, «l’esame delle pratiche per la regolarizzazione degli stranieri versa in un ritardo enorme e, a sei mesi dalla chiusura della finestra per accedere alle diverse procedure di regolarizzazione, la situazione appare grave, con pochissime eccezioni».
C’è il caso di Senghour, il ragazzo senegalese che ha un contratto di collaborazione domestica per pochissime ore al giorno e che ha avuto, più di recente, anche una proposta di lavoro per il comparto edilizio, ma non può accettarla, perché dovrebbe essere iscritto all’ufficio provinciale del lavoro ed essere titolare dello Spid (il sistema pubblico di identità digitale) che presuppone il possesso della carta di identità o del permesso di soggiorno e che, dunque, non può lavorare. E c’è il caso



