Ottantatreesimo giorno dall’invasione dell’Ucraina. Domani segue tutte le notizie del giorno con un liveblog costantemente aggiornato. Clicca qui per vedere gli ultimi aggiornamenti.

Cosa c’è da sapere

  • Una parte della guarnigione ucraina di Mariupol si è arresa e il governo ucraino sta organizzando l’evacuazione degli ultimi combattenti che si trovano all’interno dell’acciaieria Azovstal.
  • I soldati dentro l’impianto sarebbero ancora 600, mentre poco meno di 300 sarebbero stati portati in territori controllati dai russi.
  • Gli ucraini dicono che i soldati che si sono arresi, tra cui ci sono circa 50 feriti gravi, saranno scambiati con prigionieri di guerra russi, ma la decisione non è ancora stata confermata dalla Russia.
  • Il parlamento finlandese ha approvato la decisione di entrare nella Nato, mentre il governo della Svezia ha firmato la sua richiesta di adesione all’alleanza, come annunciato ieri dal governo.
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20.08 – Il presidente Macron chiama Zelensky

Il presidente france Emmanuel Macron ha chiamato il suo omolo ucraino Volodymyr Zelensky al quale ha assicurato l’invio di nuove armi da parte della Francia. La presidenza francese ha reso noto che lo scorso fine settimana altri 13 veicoli di soccorso sono stati consegnati, che hanno portato gli aiuti umanitari a 800 tonnellate dal 24 febbraio.

«Abbiamo parlato dell’andamento delle ostilità, dell’operazione per soccorrere i soldati di Azovstal e delle prospettive riguardanti il negoziato. È stato anche affrontato il tema dei rifornimenti di carburante all'Ucraina», ha scritto Zelesnky su Twitter.


19.15 – La Corte penale internazionale invia i suoi investigatori

La Corte penale internazionale ha deciso di inviare quarantadue investigatori ed esperti per indagare sugli eventuali crimini di guerra commessi in Ucraina. Già nelle scorse settimane diversi stati hanno inviato uomini della scientifica in città come Bucha dove dopo la ritirata dell’esercito russo sono stati trovati oltre 400 civili uccisi con mani e piedi legati. Anche l’Italia ha inviato il suo team di esperti.


18.02 – La Federazione russa si ritirerà dal Consiglio Baltico

La Russia ha annunciato che si ritirerà dal Consiglio degli stati del mar Baltico, un forum intergovernativo formato da Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Svezia e Russia. La Federazione russa era già stata sospesa dal Consiglio Baltico due mesi fa dopo l’invasione dell’Ucraina. 

A dare l’annuncio è stato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov che ha precisato: «La cessazione dell'adesione al Cbss non influirà sulla presenza della Russia nella regione». Lavrov ha accusato gli stati e gli alleati della Nato di aver trasformato il Consiglio in un organismo anti russo.


17.39 – Macron chiama Bennett

Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Naftali Bennett. «Per quanto riguarda l’aggressione russa all’Ucraina, il presidente della Repubblica (francese) e il premier israeliano hanno deciso di continuare a coordinare i loro sforzi per giungere a un cessate il fuoco e a un negoziato nel rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina». È quanto riferisce in un comunicato la presidenza francese dopo la telefonata tra i due leader che  «agiranno di concerto nell’ambito delle iniziative destinate a garantire la sicurezza alimentare mondiale».


16.37 – Il parlamento russo valuta il divieto di scambiare i prigionieri ucraini di Azov

Secondo quanto riporta Reuters la Duma si sta preparando a varare delle istruzioni per introdurre un divieto di scambio di prigionieri tra i membri del battaglione Azov evacuati dall’acciaieria di Mariupol e i soldati russi finiti nelle mani dell’esercito ucraino.

«Sono criminali di guerra e dobbiamo fare di tutto per consegnarli alla giustizia», ha dichiarato lo speaker della Duma Vyacheslav Volodin. Le sue dichiarazioni avvengono dopo che il ministero della Difesa ucraino ha detto che sarà previsto uno scambio di priogionieri, mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha annunciato che i prigionieri riceveranno un trattamento conforme alle convenzioni internazionali.

Leonid Slutsky, uno dei membri della delegazione russa nei negoziati ha definito i combattenti di Azov evacuati come «animali in forma umana» e che «non meritano di vivere dopo i mostruosi crimini contro l’umanità che hanno commesso e che vengono continuamente commessi contro i nostri prigionieri».

Nel frattempo, il procuratore generale russo ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere il reggimento ucraino Azov come «organizzazione terroristica». Il caso sarà esaminato il prossimo 26 maggio.


15.45 – Continua a esserci molta incertezza sui soldati ucraini che si sono arresi a Mariupol e sui loro commilitoni che sarebbero ancora dentro l’acciaieria Azovstal. Quello che sembra sicuro è che almeno 260 militari ucraini che si sono arresi oggi si trovano in territorio controllato dalla Russia e sono a tutti gli effetti prigionieri. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha detto in un’intervista che la loro resistenza di 82 giorni «ha cambiato il corso della guerra», ritarandando l’avanzata russa in altri settori. Ha inoltre definito l’evacuazione degli ultimi militari ucrainia «difficile», ma ha specificato che il governo sta facendo il possibile.


14.45 – Il parlamento finlandese approva l’adesione alla Nato

Il parlamento della Finlandia ha votato a favore dell’adesione alla Nato 188 contro 8. Ora il governo invierà la richiesta ufficiale all’alleanza insieme alla Svezia. Per completare l’adesione potrebbero volerci dai quattro ai dodici mesi, se tutti i membri della Nato voteranno a favore.


13.25 – Finlandia e Svezia nella Nato? «Non farà grande differenza»

Dopo la decisione di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato, il governo russo continua a fare buon viso a cattivo gioco, dopo aver minacciato rappresaglie per le ultime settimane. Oggi, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che l’adesione dei due paesi all’alleanza «non farà una grande differenza». Ieri, Putin in persona aveva detto di non considerarlo un problema e che l’allargamento della Nato «non è una minaccia alla Russia» se i due paesi non ospitaranno truppe o basi dell’alleanza.


13.00 – Oggi si parla molto di questo video, registrato durante una puntata di un talk show russo. Nella trasmissione, un ex colonnello dell’esercito, Mikhail Khodarenok, ha detto che la situazione russa «è destinata a peggiorare», non solo per quanto riguarda la situazione militare sul campo, ma anche per via dell’isolamento geopolitico della Russia. Khodarenok è una delle poche voci critiche a cui in Russia è permesso esprimere posizioni critiche nei confronti dell’andamento della guerra. Ma nelle ultime settimane, sono sempre più numerosi i blogger e gli analisti militari russi che danno una visione molto pessimistica dell’andamento del conflitto.


12.25 – Una ripresa di un drone, diffusa da account filoucraini, che mostra alcuni soldati e feriti uscire dallo stabilimento Azovstal incontro alle truppe russe.

12.10 – I media ucraini sottolineano che la Russia non ha ancora confermato lo scambio di prigionieri che dovrebbe portare alla liberazione dei militari che si sono arresi nell’acciaieria Azovstal.


12.00 – Mentre i negoziati sulla sorte dei soldati che difendevano Mariupol sembrano aver prodotto qualche tipo di risultati, quelli per un cessate il fuoco nel paese sono bloccati. Questa mattina il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko ha detto che al momento le trattative sono «azzerate» e ha accusato l’Ucraina di essersi «ritirata» dai negoziati.


11.40 – Account filorussi diffondono le prime immagini circolate su Telegram che mostrerebbero la resa di alcuni militari ucraini di Mariupol.


11.20 – Secondo il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, per il momento in città la tregua raggiunta questa notte sta reggendo. I combattimenti sono cessati, anche se nell’acciaieria ci sarebbero ancora diverse centinaia di militari ucraini. Sulla città al momento regna un «regime di silenzio».


10.40 – Perché Mariupol e Azovstal sono importanti

La città di Mariupol, nell’est dell’Ucraina, è una città strategica e simbolica. Si tratta dell’ultimo territorio in cui sono presenti soldati ucraini lungo il “corridoio” di terra che collega la Crimea occupata dai russi con gli altri territori sotto il loro controllo. Inoltre, è una città dove filorussi e ucraini si combattono dal 2014. Qui, il reggimento ultranazionalista Azov aveva una delle sue basi principali.

La città si trova sotto assedio russo dai primi giorni di marzo. I combattimenti in città sono stati particolarmente violenti e i bombardamenti indiscriminati. Mariupol è diventata un simbolo delle sofferenze dei civili ucraini e delle distruzioni causate dalla guerra. Diversi episodi controversi sono avvenuti in città: come il bombardamento dell’ospedale fotografato da due giornalisti dell’Associated press e quello del teatro.

Non si conosce il numero dei civili uccisi in città, ma le stime parlano di migliaia di morti. Ci sono fosse comuni e gli abitanti hanno scavato tombe nei giardini delle loro abitazioni. Immagini satellitari e dei droni mostrano che fino al 90 per cento degli edifici in città sono stati danneggiati.

Con la fine dei combattimenti a Mariupol, la Russia potrà dichiarare una vittoria dopo aver subito soltanto sconfitte per settimane. Inoltre, una parte delle truppe che combattevano in città potranno essere spostate in Donbass, dove è ancora in corso l’offensiva russa.


10.20 – Le prime immagini dell’evacuazione dei soldati feriti dall’acciaieria Azovstal scattate dai fotografi dell’agenzia Reuters.


Cosa sappiamo dell’Azovstal

  • Circa 260 combattenti hanno lasciato l’acciaieria di Mariupol nella notte e si trovano ora in territorio russo. Altri 600 soldati si troverebbero ancora nell’impianto e la loro evacuazione è oggetto di trattative.
  • Tra i soldati evacuati ci sono 53 feriti gravi. I feriti e gli altri militari dovrebbero essere scambiati con prigionieri ucraini, dice il ministero della Difesa dell’Ucraina.
  • Il presidente Zelensky ha detto che bisogna «salvare le vite dei nostri ragazzi» e che l’Ucraina «ha bisogno dei suoi eroi vivi».
  • L’esercito ucraino ha scritto su Facebook che «La guarnigione di Mariupol ha completato la sua missione».

10.00 – Svezia e Finlandia chiedono di entrare nella Nato

La ministra degli Esteri svedese ha firmato oggi la richiesta ufficiale di adesione alla Nato, dopo l’annuncio fatto ieri dal governo. In mattinata, il parlamento finlandese voterà la stessa richiesta e i due paesi dovrebbero inviare insieme le loro domande di adesione.


9.30 – Cosa è successo a Mariupol?

Nella notte, oltre 260 militari ucraini, molti dei quali feriti, sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal, il grande impianto industriale che era diventata la loro ultima linea di difesa. L’accordo per la loro evacuazione era stato annunciato ieri pomeriggio dal governo russo. La maggior parte di loro dovrebbe essere scambiata con prigionieri russi. 

L’evacuazione è stata accompagnata da un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook dell’esercito ucraino, in cui il comando delle forze armate annuncia che «la guarnigione di Mariupol ha completato la sua missione» e dice di aver dato ordine ai difensori restanti di «salvare quante più vite possibile».

Un messaggio ribadito anche dal presidente ucraino Zelensky nel suo consueto discorso notturno. «L’Ucraina ha bisogno dei suoi eroi vivi», ha detto Zelensky. Nell’impianto potrebbero esserci fino a 600 soldati superstiti. Attualmente ucraini e russi starebbero trattando per la loro evacuazione.

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