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Il vino è un rischio, ma non puntiamo sulla deterrenza del consumo

  • Dalla strategia europea per battere il cancro al rapporto OMS, dopo che lo IARC aveva già messo le cose in chiaro.
  • Le difese sono indifendibili, serve la consapevolezza della differenza tra pericolo e rischio, c’è specificità del vino, e l’organizzazione lancia una modesta proposta alla filiera
  • Dunque, quando si dice che il consumo di alcolici è pericoloso si dice senza dubbio il vero, ma quando si vuole dare l’idea che l’unica gestione del rischio possibile sia la deterrenza del consumo, si adotta una decisione che sebbene intuitiva non è necessariamente giusta.

Era il 3 febbraio 2021, quando la presidente Ursula von der Leyen presentava il Piano Europeo contro il cancro: quattro miliardi di stanziamento, dieci azioni (dall’informazione alla costruzione di reti) ma soprattutto un documento generale che svolgeva una riflessione in cui, al punto 3.3 era l’alcol a finire sotto accusa. Il titolo del paragrafo era “Ridurre il consumo dannoso di alcol” e subito, nel nostro Paese, è partita la cosa a definire cosa sia il consumo dannoso, dando per presupposto

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