Cari lettori,

la notizia della settimana è che la Corte costituzionale ha dichiarato l’ammissibilità di cinque quesiti referendari su sei di quelli presentati in materia di giustizia.

Dunque, tra il 15 aprile e il 15 giugno si svolgeranno i referendum, che verranno approfonditi in questa newsletter.

Sul fronte dei contributi di lettura, questa settimana scrive lo storico Raffaele Romanelli, che analizza l’ipotesi del sorteggio per il voto del Csm a partire dall’antichità e perchè veniva considerato un metodo per favorire la democrazia.

Sempre sulla riforma dell’ordinamento giudiziario torna anche l’amministrativista Francesco Merloni, che auspica un meccanismo rigido e oggettivo che limiti il passaggio dalla magistratura alla politica.

Il sì al referendum sulla giustizia

La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili i referendum su cannabis, eutanasia e responsabilità diretta dei magistrati. Ha invece accolto i quesiti su:

- eliminazione delle firme per candidarsi al Csm

- abrogazione della legge Severino nella parte in cui dispone l’ineleggibilità in caso di condanna anche di primo grado per alcuni reati contro la pubblica amministrazione

- limiti alla custodia cautelare in carcere

- separazione delle funzioni tra giudici e pubblici ministeri

- valutazione dei magistrati anche da parte dei laici nei consigli giudiziari.

Questo apre le porte a una campagna referendaria, in testa alla quale ci sono Lega e Forza Italia, insieme al partito radicale. Tuttavia. questo potrebbe portare scossoni nella maggioranza di governo, vista anche la concomitanza della campagna con l’iter parlamentare della riforma dell’ordinamento giudiziario. Il testo, infatti, interviene già su alcuni dei punti oggetto di quesito.

Il punto più critico per i magistrati sembra essere quello sulla separazione delle funzioni: “E’ un quesito che va in senso contrario a quello che tutti vorremmo, cioè un pubblico ministero più giudice e meno poliziotto. La separazione così prevista credo non sia una buona cosa perchè evita quella contaminazione culturale che invece è auspicabile  per il fatto che i pubblici ministeri siano un po' meno vicini alla polizia e un po' più vicini alla giurisdizione”, ha detto il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia.

A margine di queste considerazioni, va notato il nuovo attivismo della Corte costituzionale: il neo presidente Giuliano Amato ha tenuto una lunga conferenza stampa per spiegare le ragioni delle decisioni, anticipando di fatto i contenuti delle sentenze. Una nuova linea comunicativa che innova rispetto al passato.

Processo a Davigo

Nel Trentennale di Mani Pulite, uno dei magistrati simboloo del pool di Milano come Piercamillo Davigo è stato rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d’ufficio per il passaggio di mano dei verbali sulla presunta loggia Ungheria.

Per lo stesso reato è indagato anche il pm milanese Paolo Storari, che materialmente ha portato fuori dal palazzo di giustizia i verbali e li ha consegnati a Davigo. Lui però ha scelto il rito abbreviato: il pm ha chiesto per lui la condanna a sei mesi e la prossima udienza è fissata il 7 marzo.

In entrambi i procedimenti si è costituito parte civile il consigliere del Csm, Sebastiano Ardita, che si ritiene danneggiato dalla divulgazione pubblica di quei verbali, in cui viene indicato come affiliato della presunta loggia.

Davigo, il cui processo inizierà il 20 aprile, ha fatto capire di volere un processo pubblico e con la massima diffusione per poter raccontare la sua verità sui fatti, che ancora non sono stati chiariti.

Le parti in causa sono molte e si incrociano le posizioni che spiego qui.

Il ddl di riforma dell’ordinamento giudiziario

E’ ancora fermo l’iter in commissione giustizia della riforma dell’ordinamento giudiziario, nonostante il via libera in cdm dell’emendamento del ministero della Giustizia. Gli emendamenti non sarebbero ancora arrivati in commissione, infatti.

Tuttavia già si prefigura però uno scontro politico, nel quale si inserirà necessariamente anche la campagna referendaria. In particolare, il centrodestra con Lega e Forza Italia insistono per modificare il ddl introducendo il sorteggio temperato per scegliere i candidati al Csm, modificando così la legge elettorale prevista dal testo.

Per contro, il Pd sembra voler introdurre un temperamento allo stop alle porte girevoli, distinguendo in modo netto tra i magistrati che si candidano in politica, per cui prevedere lo stop all’esercizio effettivo dell’attività giurisdizionale, e quelli indicati dai ministeri per un lavoro nelle segreterie.

Su questa tensione, tuttavia, il rischio è che si allunghino i tempi di approvazione della riforma, con nuove oscillazioni per la stabilità del governo.

Avvocati e ufficio del processo

E' ancora aperto il tema sull'incompatibilità degli avvocati iscritti all'albo e l'ingresso nella struttura dell'ufficio del processo, prevista dalla riforma penale.

La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha detto che serve un chiarimento circa questa incompatibilità e ha definito la norma "poco cristallina e da correggere" durante l'audizione presso la commissione Giustizia della Camera nell'ambito dello stato di attuazione del Pnrr.

Sul punto, il Cnf si è schierato per l'obbligo di sospensione dall'iscrizione degli avvocati che scelgano di entrare nell'ufficio del processo ma con conservazione del suo status ai fini previdenziali, con obbligo contributivo alla Cassa Forense a carico della pa datrice e con l'equiparazione al reddito professionale dei compensi percepiti per lo svolgimento delle attività all'interno delle pubbliche amministrazioni.

Novità sull’esame da avvocato

Il ministero della Giustizia ha fatto sapere che i quesiti per la prima prova orale dell’esame di avvocato non riguarderanno diritto del lavoro e diritto commerciale.

La precisazione serve ad escludere dalla prova orale (quella che sostituisce gli scritti, a causa dell'emergenza sanitaria) le materie disciplinate dal Libro V del Codice civile – il diritto del lavoro e il diritto commerciale – da quelle che potranno formare oggetto dei quesiti nella prima prova.

Queste materie, invece, sono oggetto di seconda prova orale perchè previste come singole materie a scelta - diritto del lavoro e diritto commerciale - e quindi considerate a parte rispetto al diritto civile.

Il Ministero ha inteso così tutelare l’affidamento di chi si sia preparato per l’esame, facendo riferimento alle linee generali già adottate dalla Commissione centrale per la precedente sessione dell’esame (la prima con il nuovo sistema del doppio esame orale), che avevano espressamente suggerito l’esclusione del Libro V del codice civile dall’oggetto dei quesiti.

Il Csm a Milano

Il Csm ha convocato in audizione il procuratore facente funzione di Milano, Riccardo Targetti e la procuratrice generale Francesca Nanni.

Il caso in esame è quello della mancata immediata consegna della copia integrale del cellulare dell'ex manager di Eni, Vincenzo Armanna, chiesta tre volte dalla procura di Brescia a quella di Milano.
Il cellulare infine è stato consegnato ma la tensione tra le due procure è stata alta. Brescia chiedeva il materiale per accertamenti nell'inchiesta che vede indagati per rifiuto di atti d'ufficio l'aggiunto Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro per un presunto mancato deposito di prove nel processo Eni/Nigeria.

Targietti si sarebbe speso per agevolare la consegna, mentre l'aggiunta Laura Pedio, titolare delle indagini per cui il cellulare era stato sequestrato, non avrebbe firmato i documenti per la consegna. Nanni - vista la situazione - avrebbe detto di essere pronta a esercitare le sue funzioni di coordinamento per far sì che la consegna avvenisse. Infine il cellulare è stato consegnato.

Si tratta di uno dei tanti filoni di scontro interno alla procura di Milano, insieme a quelli sulla consegna dei verbali segreti di Amara e all'esistenza della presunta Loggia Ungheria.
 

Gli uffici di Palermo e Catania

Dopo il trasferimento di Francesco Lo Voi a capo della procura di Roma, sono sette i magistrati candidati per succedergli alla procura di Palermo. A contendersi la guida dell'ufficio inquirente saranno Maurizio de Lucia, attuale procuratore di Messina, il procuratore generale di Firenze Marcello Viola, ex procuratore di Trapani, Marzia Sabella e Paolo Guido, attualmente procuratori aggiunti a Palermo, Fernando Asaro, procuratore di Gela, Franca Imbergamo, pm alla Direzione Nazionale Antimafia, e Francesco Puleio procuratore aggiunto a Catania.
Non si è candidato, invece, l'attuale aggiunto di Roma Michele Prestipino, la cui nomina al vertice della procura di Roma è stata annullata dai giudici amministrativi.

Sono quattro invece i magistrati che hanno presentato domanda al Csm per il posto di Procuratore generale di Catania, attualmente rivestito da Roberto Saieva. Sono l'attuale procuratore capo del capoluogo etneo, Carmelo Zuccaro, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, e gli Avvocati generali di Catania, Carlo Caponcello, e di Catanzaro, Beniamino Calabrese.

Prima di decidere Palermo e Catania, il Csm dovrà individuare il nuovo procuratore capo di Milano, per cui sono iniziate le audizioni tra il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli; il Pg di Firenze Marcello Viola (che concorre anche alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo) e diversi capi di procure: Giuseppe Amato (Bologna), Antonio Patrono (La Spezia),Raffaele Tito (Pordenone), Nicola Piacente (Como) e Roberto Pellicano (Cremona).

Per succedere in Dna a Federico Cafiero De Raho, invece, ci sono i procuratori capo Giovanni Melillo (Napoli) e Nicola Gratteri (Catanzaro); Viola e i procuratori Carmelo Zuccaro (Catania), Maurizio De Lucia (Messina), Leonardo Leone De Castris (Lecce); oltre a Giovanni Russo, attualmente procuratore aggiunto in Dna.

Nomine: Patrizia Mirra è il nuovo presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli.

Fori: Prorogata, di un anno, la vita dei tribunali di Lanciano e Vasto, in provincia di Chieti, e di Sulmona e Avezzano, in provincia dell'Aquila. L'ok è arrivato nella notte in Commissione alla Camera durante l'esame del Milleproroghe.

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