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Se le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina sono “verdi” c’è qualcosa che non va

LaPresse - Mourad Balti Touati
LaPresse - Mourad Balti Touati
  • Sindaci e giunte continuano a fare esattamente quello che gli pare come se il disastro globale, il Pnrr e i suoi vincoli, le transizioni ecologiche, appartenessero a un altro pianeta.
  • Un caso cospicuo per la quantità e qualità dei luoghi interessati, e per la risonanza del pretesto che motiva questa nuova ondata di devastazioni sono le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
  • Esiste ad esempio un progetto di tangenziale già finanziato dalla regione Lombardia con una valanga di denaro (12 milioni di euro) che minaccia la piana dell’Alute, meglio nota come piana di Bormio.

     

Mentre il parlamento italiano partoriva con gran fatica e tormenti il nuovo – o forse il vecchio – presidente della Repubblica, in molti consigli comunali non una discussione, non un conflitto o lo straccio di un’opposizione rallentava di un attimo il vecchio che avanza, travolgendo a furia di opere cementizie e incentivi al consumo rapace qualunque idea di sviluppo “sostenibile”. In barba ai fiumi di retorica versati da tutti i media in lode di Greta Thunberg e della nuova sensibilità ambien

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