Le aspettative dei mercati

Perché le banche centrali non faranno “tutto il necessario” contro l’inflazione

  • C’è un cruciale dilemma che le banche centrali saranno presto costrette ad affrontare: agire con determinazione per riportare rapidamente l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2 per cento; o preoccuparsi piuttosto delle conseguenze recessive di una simile politica deflazionistica, preferendo un approccio graduale?
  • C’è chi chiede alle banche centrali la massima determinazione nel ridurre l’inflazione perché, se diventasse endemica, il costo di eradicarla dall’economia crescerebbe esponenzialmente, come ci insegna l’esperienza di inizio anni Ottanta. 
  • C’è poi una posizione “pragmatica”, sposata da molti investitori, che reputa eccessivi i costi sociali (disoccupazione, recessione, dissesti) di una vigorosa politica monetaria deflattiva.

Lorenzo Codogno su queste colonne utilizza i dati dei conti pubblici italiani per confutare l’opinione diffusa che l’inflazione avvantaggi i debitori, riducendo il valore reale dell’indebitamento, che per lo stato significa una riduzione del rapporto debito/Pil. Le argomentazioni addotte sono opinabili, ma l’argomento è rilevante per il cruciale dilemma che le banche centrali saranno presto costrette ad affrontare: agire con determinazione per riportare rapidamente l’inflazione in linea con l

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE