- Annalena è un nome di famiglia. Si chiama così l’ultima sorella vivente di mio padre e si chiamava così nostra cugina Annalena Tonelli, missionaria laica uccisa vent’anni fa in Somalia
- Ora mia nipote, la giornalista Annalena Benini, racconta la sua storia: perché è una scrittrice che sa trasformare la vita in parole e le parole in vita, qualunque cosa scriva
- «E se morissi oggi? Se morissi senza avere amato di più?». Annalena nostra durante la convalescenza per la polmonite aveva ricopiato questa frase dalle lettere di Annalena Tonelli ai suoi cari. È da questa frase che è iniziato il viaggio
Meglio dirlo subito, per non essere accusati di nepotismo, anche se basta leggere tre pagine di Annalena, Einaudi, per capire che è un’opera così pregiata che casomai chi potrebbe pavoneggiarsi per la parentela sarei io: Annalena Benini, l’autrice del libro uscito per Einaudi che porta il suo nome (anche se parla soprattutto di un’altra Annalena), è mia nipote, la figlia maggiore di mia sorella Donatella. Compare insieme a lei nel mio primo libro Non vi lascerò orfani, con sua sorella Silvia



