«La verità non esiste, è solo la versione dei fatti a cui scegliamo di credere. Di solito è quella che ci piace di più. Il mio lavoro è selezionare le versioni che so che piaceranno». Questo è l’incipit di Scandalo a Hollywood, ultimo romanzo di Felicia Kingsley, Newton Compton. 

È raro trovare una dichiarazione di poetica tanto spudorata quanto onesta. In letteratura, di solito, gli scrittori cercano il “vero”. Qui, invece, il vero si lascia volentieri travestire da ciò che diverte, emoziona, consola. Con esiti che i numeri certificano: Kingsley è la novità che, senza esitazioni, si prende al primo colpo la guida della classifica della rentrée di settembre. Ogni epoca ha le sue passioni, il romance è toccato a noi.

Le new entry del rientro

Dietro lo pseudonimo c’è Serena Artioli, di Carpi, architetta di formazione e di lavoro a Modena, ma soprattutto architetta di storie. Ha cominciato con l’autopubblicazione nel 2016 di Matrimonio di convenienza, notato e ripubblicato da Newton Compton l’anno dopo. Da lì la scalata. Oggi è la scrittrice italiana che più ha saputo appropriarsi di un genere chicchissimo e insieme popolarissimo: la commedia romantica sofisticata, quella che Hollywood ha reso arte con Lubitsch, Capra, Wilder, e che in Italia, paese che si prende sempre un po’ troppo sul serio, nessuno pratica.

Kingsley la reinventa con precisione da progettista e mestiere da narratrice: architettura narrativa solida, tropi riconoscibili ma maneggiati con ironia, dialoghi brillanti. Non solo “cuore e passione”, ma un gioco consapevole di rimandi, dall’ombra lunga di Jane Austen ai cliché ribaltati della cultura pop.

Non stupisce che i suoi romanzi, da New York alla Scozia, dalle colline toscane, piacciano tanto: parlano di sogni, inciampi, desideri. Parlano a chi vuole ridere e sospirare, ma senza sentirsi stupido per farlo. 145 mila follower su Instagram, milioni di like su TikTok. La regina del romance digitale è stata l’autrice più letta del 2023, con oltre un milione di copie vendute, più titoli in classifica contemporaneamente: roba che fa impallidire interi cataloghi editoriali.

Scoop e gossip a Hollywood

Non stupisce neppure che la nuova storia approdi a Hollywood, con un omaggio al più classico dei tropi: enemies to lovers, da Romeo e Giulietta alle sitcom americane. Sofia Cortez, giornalista con sogni nobili, viene declassata al gossip; Hayden West, alias “Wild Wild West”, ne è il re cinico e onnisciente. Due vecchi rivali che si inseguono tra scoop, feste hollywoodiane e indagini al limite della legalità. Da nemici a innamorati: la trama è già scritta nel destino del genere, ma la tensione sta tutta nel come, non nel cosa.

Kingsley lo sa e si diverte. Sa che in letteratura l’originalità è spesso un feticcio sopravvalutato: meglio un cliché ben suonato, come accade nel jazz, che una nota stonata mascherata da avanguardia. Il romance è il luogo dove il lettore non vuole sorprese, ma variazioni stilistiche su un canovaccio noto. Il piacere è nel riconoscimento, nella ripetizione, nell’abilità dell’autore di far sembrare nuova un’aria che conosciamo da sempre.

E mentre Hollywood, capitale della reinvenzione infinita, diventa l’ambientazione perfetta per una commedia degli equivoci globalizzata, in Italia Kingsley resta un caso anomalo. Una scrittrice di successo popolare che i lettori divorano, snobbata dai critici, ma che ora è invitata e sdoganata dai Festival di pregio e di stagione il più snob a Mantova, Pordenone più mainstream, infine la sua Carpi con la Festa del Racconto all’inizio di ottobre.

Un noir sardo 

Altra new entry al secondo posto, ancora di genere, col nuovo giallo di Piergiorgio Pulixi con L’uomo dagli occhi tristi per Rizzoli.

Un cadavere in un motoscafo nell’Alta Ogliastra. Boschi fitti, acqua immobile, segreti che fermentano. Le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce indagano tra mafia, eolico, fotovoltaico, transizione ecologica. Un noir che porta in scena non Hollywood, ma la Sardegna come palcoscenico del potere che si nasconde. Ci sono anche le canzoni di Paolo Conte e Ozzy Osbourne e i Black Sabbath.

Due facce opposte della narrativa popolare italiana: il rosa e il nero. Entrambe, a modo loro, versioni possibili della realtà. Entrambe ci ricordano che la letteratura, come dice Kingsley all’inizio, è sempre e soltanto la verità che abbiamo voglia di credere.

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