L’ultimo libro di Bergoglio, scritto con Carlo Musso ha appena vinto il Premio Bancarella speciale. Al secondo posto nelle vendite i fumetti di Pera Toons per Tunuè, risale al terzo La catastrofica visita allo zoo di Joël Dicker e poi al quarto M. Il principio e la fine
Le migliaia di persone in piazza San Pietro ad attendere le fumate. Quelle in fila a visitare la tomba di papa Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore. Quelle che giovedì sera salutavano il nuovo papa gridando Leone Leone con un tifo da stadio. L’ondata di commozione popolare, emotiva ma anche civile, non si spegne e si esalta incrociando l’entusiasmo e la sorpresa per l’elezione del papa americano. Giganteggia la figura di Francesco, ancor più da morto, unico leader carismatico e globale di un mondo disfatto, in pieno caos, che ha perso la bussola e le linee guida.
Tra guerre, migrazioni, crisi ambientale e climatica, disuguaglianze e sfruttamento del lavoro. Tutti fenomeni che attraversano i confini nazionali e che gli Stati, con le loro leggi e le loro politiche, non sono in grado di governare in un mondo. Tutti temi del nostro catastrofico presente su cui papa Francesco aveva le idee chiare. E le ha espresse in questo suo ultimo libro, Spera, per Mondadori, che è anche questa settimana primo di una classifica povera di copie e di novità. E che ha appena vinto il Premio Bancarella speciale. Questo libro scritto con Carlo Musso nelle intenzioni del papa avrebbe dovuto esser pubblicato proprio oggi, dopo la sua morte. Poi l’apertura del Giubileo della speranza lo convinse ad anticipare una autobiografia intitolata Spera.
Ora gli eventi lo ricollocano nella sua vera dimensione di testamento. Spirituale e esistenziale, ma anche culturale e politico. Perché il senso di tutto, e di tutte le vicende personali che vi sono raccontate, è quello di affrontare i temi centrali che hanno caratterizzato l’intero pontificato, e che hanno rappresentano per lui le sfide più importanti: il ripudio della guerra, l’urgenza assoluta della cura della casa comune che è la Terra, l’attenzione alle periferie geografiche ed esistenziali, la giustizia, la fraternità e il dialogo come stile, l’oggi e il domani della chiesa. Il libro è davvero denso anche di frasi che colpiscono.
Nel capitolo in cui si racconta la sua elezione a pontefice: «Se penso a qual è la grazia più grande che desidero dal Signore, e che ho sperimentato, è la grazia della vergogna.»
È una frase da cui emerge non solo l’umiltà ma anche la straordinaria umanità di un pastore. Questo, del resto, non è solo il libro di un papa, è il libro di un uomo che è diventato papa, e che per tutta la vita ha camminato insieme agli altri uomini e alle altre donne. «Un’autobiografia non è la nostra letteratura privata, piuttosto la nostra sacca da viaggio» è scritto nell’introduzione. E il suo non è mai stato un viaggio solitario.
Gli inseguitori
E poi, a scendere, al secondo posto i fumetti di Pera Toons per Tunuè, risale al terzo La catastrofica visita allo zoo di Joël Dicker, libro per ragazzi e per adulti della Nave di Teseo, e poi al quarto M. Il principio e la fine, ultimo atto, il quinto, di Antonio Scurati della sua romanzesca saga senza finzione dedicata a Benito Mussolini per Bompiani. Ancora il divertente giallo commedia nerissima di Alessandro Robecchi, Il tallone da killer, per Sellerio, con il Biondo, Quello con la cravatta e la Stagista impegnati ad ammazzare gente su commissione in una Milano molto contemporanea.
Una sola new entry in top ten, quella del romance Young Adult di Valentina Ferraro Before dawn per Magazzini Salani.
Il Pulitzer a Percival Everett
Un bellissimo romanzo, James, di un grande scrittore americano, Percival Everett (autore anche del formidabile Cancellazione da cui è stato tratto il film American Fiction) ha vinto il Premio Pulitzer 2025. Aveva già vinto il National Book Award, il Kirkus Prize ed era stato best seller numero uno del New York Times. Una cover riuscita di Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain. Everett le rilegge dal punto di vista di Jim, lo schiavo fuggiasco compagno d’avventure di Huck lungo il fiume Mississippi.
Questa prospettiva dà a Jim il potere di illustrare l’assurdità della supremazia razziale e di offrirne una nuova sulla ricerca della famiglia e della libertà. Ricco dell’umorismo elettrizzante e delle osservazioni laceranti che hanno reso Everett un’icona letteraria, questo romanzo brillante e tenero illumina in modo radicale l’intraprendenza, l’intelligenza e la compassione di Jim come mai prima d’ora. James è destinato a diventare un evento editoriale di grande portata globale e una pietra miliare della letteratura americana del XXI secolo.
Da cui nascerà un film, prodotto da Steven Spielberg.
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