Si rileva, per la prima volta, l'atteggiamento di doppiezza di Magnoni il quale, da un lato, trattava con Cuccia nella veste di persona corretta e affidabile, e, dall'altro, agiva invece in pieno accordo con Sindona sulle pressioni intimidatorie da esercitare nei confronti dell'interlocutore, dal quale si riprometteva di conseguire i risultati di tali pressioni