Cultura

Abbiamo perduto il paradiso ma ci resta l’Eden da coltivare

  • Cronache dal Paradiso, ultimo libro di Serena Dandini (uscito per i tipi di Einaudi Stile Libero l’8 novembre) è soprattutto espressione di una profonda libertà intellettuale.
  • Dandini apre le porte del tempo e ci fa entrare nel salottino a fiori dove ha trascorso l’infanzia, mostra il giardino dove nonna Enrica seppelliva chiodi arrugginiti per agire da vera demiurga sul colore delle sue ortensie leggendarie e, a tradimento, inizia a raccontare storie che portano molto lontano.

  • Da qua in poi, non smetterà fino all’ultima pagina. Incontriamo il motivo per cui dietro al nome della bouganville si nascondono un’ingiustizia e una donna avventurosa; familiarizziamo con la vicenda di Agatha Christie, connessa con lo studio dei veleni e delle piante; scopriamo che Schiller amava circondarsi di cassette di mele marce e inebriarsi dell’effluvio di putrefazione

Cronache dal Paradiso è la storia di una casa sormontata da un grande orologio, di un cespuglio di ortensie azzurrine (colore irriproducibile, che rimanda all’Eden), di una famiglia di origine e delle famiglie in seguito scelte e trovate, di molti traslochi, viaggi, mani nella terra in attesa che qualcosa germogli e nasi tra le pagine a respirare infiniti libri. È un memoir, è un viaggio antologico nella biblioteca dell’autrice, un carosello di vite di donne e uomini dalle vite prodigiose, un

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