OLTRE IL MALE (LATERZA)

Il bikini di Edith Bruck: una testimone dell’orrore che non racconta solo il buio

Una donna giovane e bella indossa un favoloso costume a balconcino senza spalline, su una spiaggia di Napoli nel 1954. Ha vent’anni, ebrea, ungherese, sopravvissuta ai campi di sterminio. Che senso ha la vanità per un corpo che è la prova vivente degli orrori di una guerra mondiale? Un’immagine che diventa una lezione diversa per scuotere le coscienze. Esce il 1° novembre Oltre il male  (Laterza), ultimo libro di Edith Bruck, con lo storico Andrea Riccardi 

Estate 1954. In uno storico stabilimento balneare di Napoli, una donna giovane e bella indossa un favoloso bikini a balconcino senza spalline e con culotte a vita alta. Fuori dalle regole, ma non inusuale se pensiamo alle dive di quell’epoca. Alcuni bagnanti, scandalizzati, chiamano i Carabinieri, altri, quelli più giovani, la difendono e urlano «Non portatela via, non portatela via». Ne nasce un parapiglia, a cui lei – straniera – assiste con aria divertita e un po’ sorpresa. I Carabinieri non

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