Cultura

Il dolore, il coraggio e la voglia di rinascita nei versi di Michele Bravi

Illustrazione di Gianluca Costantini
Illustrazione di Gianluca Costantini

Il nuovo album di Michele Bravi, La Geografia del Buio, è dedicato alla ricostruzione fenomenologica del trauma e alle presenze che hanno aiutato l’artista a rimettersi in piedi nei mesi di dolore vissuti. Bravi duetterà con Arisa nella serata di Sanremo del 5 marzo dedicata alle cover

  • Dopo il trionfo a X Factor e la partecipazione a Sanremo 2017, sono arrivati per Michele Bravi gli anni del silenzio e del buio. Tre anni di corpo a corpo col giudizio altrui e i disturbi post-traumatici per la tragedia che l’ha visto suo malgrado protagonista nel 2018.
  • Con lui ho voluto riavvolgere il nastro temporale, parlando di infanzia e adolescenza, dell’amore per i suoi nonni e per la musica, dell’Umbria, prima odiata poi ritrovata, di coming out e di sfide della visibilità. Ma anche di salute mentale e di Sanremo.
  • «Nell’album non ho raccontato il dolore, ho raccontato l’amore che mi ha aiutato a orientarmi in quel dolore».

Michele Bravi ha il coraggio dei vent’anni ma le sue parole sono rimaste a decantare in una storia decisamente più affollata della media dei suoi coetanei. Dopo il trionfo a X Factor e la partecipazione a Sanremo 2017 con Il diario degli errori, sono arrivati per lui gli anni del silenzio e del buio. Tre anni di corpo a corpo col giudizio altrui e i disturbi post-traumatici, disturbi nei quali è sprofondato dopo la tragedia che l’ha visto suo malgrado protagonista: nel 2018 nello scontro con l’

Per continuare a leggere questo articolo