Cultura

Il viaggio per divertimento è un’invenzione anni Settanta

Treffpunkt fŸr Einheimische und Touristen: Der berŸhmte Copacabana Strand von Rio de Janeiro / 050714 *** 2014 Fifa World Cup in Rio de Janeiro, Brazil; July 5th, 2014 *** Copacabana, atmosfera in spiaggia © Action Press LaPresse -- Only Italy *** Local Caption *** 18731208
Treffpunkt fŸr Einheimische und Touristen: Der berŸhmte Copacabana Strand von Rio de Janeiro / 050714 *** 2014 Fifa World Cup in Rio de Janeiro, Brazil; July 5th, 2014 *** Copacabana, atmosfera in spiaggia © Action Press LaPresse -- Only Italy *** Local Caption *** 18731208
  • Una volta i viaggi non erano una forma di divertimento, ma erano sempre motivati da ragioni come il commercio o il pellegrinaggio. E le vacanze erano solo un’interruzione dalla fatica del lavoro
  • Questo modello cambia in maniera radicale negli anni Settanta quando la vacanza diventa associata al viaggio, anche grazie al contributo della youth culture americana
  • Nella vacanza-viaggio moderna confluiscono molti ingredieni che nel loro insieme danno forma a una nuova specie di formazione, in cui gli attori principali sono i giovani

Nella tradizione, il viaggio non era una forma di divertimento. Il viaggio “classico” aveva ragioni diverse: il commercio (Marco Polo), il pellegrinaggio, la visita ad amici o parenti soprattutto in occasione di grandi festività, il puro e semplice desiderio di conoscenza. Il Grand Tour in Italia, che incarnò per due secoli l’idea stessa del viaggio della gente colta, era la fase finale della formazione (la Bildung, come si diceva alla tedesca) dei giovani fortunati, una sorta di “obbligo”. Il

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