Quando incontro Annalisa Scarrone, 38 anni, all’ultimo piano del palazzo della casa discografica Warner, a Milano, percepisco tutta la sua concentrazione. Nulla a che vedere con le occasioni più disimpegnate in cui ci siamo incontrate nei mesi scorsi, come la festa del primo disco di Rose Villain e il brindisi di Tananai dopo un concerto. Venerdì esce il suo ottavo disco E poi siamo finiti nel vortice, dodici brani di cui tre già grandi successi come Bellissima (54 milioni di stream su Spotify), Mon Amour (60 milioni) e Ragazza Sola, uscito da pochi giorni e già in vetta alle classifiche.

Questa è la terza intervista che facciamo insieme, ma sento che c’è qualcosa di diverso rispetto al passato, anche se lei nega: «È cambiata solo la mia consapevolezza, dentro sono la stessa». Eppure la ragazza coi leggings maculati che avevo incontrato qui un inverno di quattro anni fa ha lasciato il passo a questa donna in giacca blu protagonista dell’estate, tra classifiche in cui primeggiava anche rispetto ai colleghi uomini (una rarità) e il matrimonio a luglio col manager Francesco Muglia.

Un aggettivo per questo periodo?
Intenso e bellissimo allo stesso tempo.

Che cos’ha imparato?
Odio le incertezze. Quando ho mille preoccupazioni e non so che cosa accadrà domani, rischio di impazzire. Così ho imparato ad anticipare gli imprevisti. Nel lavoro, e nella vita in generale.

E come si fa?
Non dormo la notte per riuscirci.

Controllare tutto è difficile. Per questo si è laureata a in Fisica?
I numeri mi danno tranquillità. Quando mi sento sopraffatta dalle circostanze cerco appiglio nelle statistiche. È come sentirmi più vicina alla verità.

I numeri di quest’estate sono stati tutti dalla tua parte. L’unica donna della musica ad arrivare così in alto nelle classifiche. Con due pezzi, Mon Amour e Disco Paradise con Fedez e J-Ax. Quale dei due l’ha resa più orgogliosa?
Chiaramente Mon Amour, è mia e scelgo lei. Non era nata come canzone dell’estate, era uscita a marzo e non mi aspettavo che sarebbe stata tanto in classifica. Ma Disco Paradise è una collaborazione amata e voluta.

Avrebbe potuto scegliere di collaborare con chiunque e ha scelto loro. Perché?
Seguo l’istinto. Avevo già fatto cose con J-Ax e Federico e mi ero trovata bene. Per me è fondamentale sentirmi bene nei progetti. E poi sono fan di J-Ax fin da bambina, quando cantavo Tranqi Funky.

Quindi la musica c’è da sempre?
Per me la musica è desiderio, passione, fuoco. Mi sono sempre immaginata a fare ciò che sto facendo oggi e mi sento tanto fortunata per esserci riuscita.

È l’unica artista che conosco laureata in Fisica però.
Mi piaceva studiare e ho scelto una laurea che mi affascinava.

Mi dica la sua legge della fisica preferita.
Sia in fisica sia in matematica ci sono princìpi che ritrovo nella vita. Mi piace il principio di indeterminazione di Heisenberg. Afferma che non è possibile determinare contemporaneamente e con precisione due variabili coniugate. Mettiamola così, nella vita non si può sapere con precisione quello che succede in un determinato momento se sei concentrato a fare altro.

Lei c’è riuscita. Quest’estate ci ha fatto cantare Mon Amour  – «Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me» – e poi ha fatto contenta la ministra della Famiglia Roccella, sposandosi.
(Ride). Il matrimonio è un’esperienza che volevo fare. Non sono religiosa, ma per me ha un grande significato. Volevo vivere un momento intimo con le persone che amo. Per una volta tutti insieme.

C’è riuscita?
Sì. L’ho sempre immaginato così com’è stato.

Due anni e mezzo fa mi aveva detto che in una relazione a due conta essere liberi stando insieme.
(Ride) Brava. E in quel momento non era così (con l’ex, ndr).

E poi che il tratto che la caratterizzava fosse l’indipendenza.
Risposta sempre attuale, con alcune modifiche.

Per essere una che pondera tutto, che cosa l’ha spinta a dire sì?
(Incrocia le braccia). La sensazione di non essere né trainata, né trainante. Cioè di poter essere (con lui, Francesco Muglia il marito che non cita mai, ndr) esattamente come sono da sola. Libera, insieme.

È vero che Bellissima – da un anno ancora in classifica – è dedicata al suo attuale marito?
Bellissima è venuta molto prima di questa mia fase felice della vita. La svolta è stata provare a raccontarmi con meno filtri. E usare le frasi nel testo come quando parli, in modo più diretto. Cantare il parlato.

Quindi è stata propedeutica a ciò che sarebbe accaduto dopo.
(Ride, finalmente). Sì. Devi essere tu diverso perché succedano le cose. Devi essere più pronto e aver chiuso dei capitoli, essere più consapevole. Senza rinnegare il te del passato. Lo racconto in questo disco, quando a un certo punto sei pronto per un nuovo giro nel vortice.

È ancora insicura?
Sì, ho tante fragilità. E ho continuo bisogno del confronto.

Non sembrerebbe.
Ho messo la mia immagine al servizio delle canzoni e quello che mostro nella copertina di un singolo, o sul palco, non è ciò che sono nella vita.

Chi la rassicura?
Loro (guarda la manager e l’ufficio stampa). Mi serve la squadra. Ho tante idee ma ho bisogno di condividerle per crederci. Di sentire la fiducia negli occhi di chi lavora con me.

Un esempio?
La parrucca indossata nel video di Mon Amour. L’idea è stata mia ma ho avuto bisogno che uno di loro mi dicesse «che figata» per andare avanti.

Quali sono i commenti negativi che la feriscono?
Hanno tutti a che fare coi pregiudizi che riguardano le donne. Qualcuno ancora non comprende che dietro una canzone apparentemente divertente e leggera può esserci un messaggio.

Aveva detto: «Essere sexy e farsi prendere sul serio non sono concetti opposti, ma nel nostro mondo maschiocentrico, è ancora così».
Lo penso ancora.

Per un artista uomo è diverso?
Sì. Gli uomini non devono mai dimostrare di fare musica impegnata per essere considerati validi artisti. Se sei donna e fai musica leggera, che fa ballare e divertire, per molti ti fermi lì. Che poi, anche se fosse, anche se ti fermassi lì, può essere. Ma ti etichettano e ti puntano sempre un po’ il dito. Come donne abbiamo ancora tanta strada da fare.

Come è accaduto ora a Elodie, che si è mostrata nuda nel suo ultimo video.
Esatto. Il mio look non deve distogliere l’attenzione da quello che dico. Eppure è ancora così.

Una qualità che le piace di Elodie?
La sua grande fiducia nello stare sul palco. L’ammiro da questo punto di vista.

Ha più donne o uomini collaboratori?
Entrambi, ma le donne sono la forza della mia squadra. Potersi confrontare, anche intimamente, è fondamentale.

Donne nella musica: che cosa le piace di Laura Pausini?
Vocalità incredibile.

Di Fiorella Mannoia?
È granitica. Quando canta parla. Ha un modo essenziale e profondissimo che coinvolge ed emoziona.

E della sua amica Alessandra Amoroso?
L’espressività anche mimica, dote rara.

ANSA

Anche lei è uscita dal talent Amici molti anni fa. Come siete riuscite a essere ancora complici?

In superficie possiamo sembrare diverse ma siamo molto simili nel profondo. E siamo simili nelle relazioni, perché genuine. È davvero importante lei per me, nel mondo in cui ci muoviamo. Mi sento sempre sostenuta e spero di fare lo stesso con lei.

Qual è il regalo che si è fatta dopo tanto successo?
Io faccio shopping curativo, piccole cose, spesso. Quando sono stressata mi basta comprarmi una cosina, magari di notte sul sito di Asos, e non penso più ad altro. E poi amo tanto fare la spesa al mercato.

Non girano foto di lei.
A Genova, dove passo gran parte del mio tempo, tanti mi vedono ma pochi mi fermano. Ho fatto delle foto con quelli dei banchi del mercato. Però è vero, non ci sono foto di me mentre scelgo le mele. Noi liguri siamo fatti così, per fortuna.

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