- La sfida che la biennale architettura ha lanciato si può cogliere pienamente in quell’insistenza sul termine Together con cui il suo curatore, Hashim Sarkis, ne enuncia il programma.
- Riguardo allo spazio abitativo il critico Germano Celant ha teorizzato che l’architetto si rivela “un buon cinico” ed è fortemente condizionato dalla committenza.
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L’incontro con la politica fa vincere la spettacolarizzazione rispetto alla funzione dell’architettura. Proprio come è successo durante la pandemia, con la campagna di comunicazione all’arrivo dei vaccini
La sfida che la biennale architettura ha lanciato si può cogliere pienamente in quell’insistenza sul termine Together con cui il suo curatore, Hashim Sarkis, ne enuncia il programma, che assume il tono di un manifesto. Nel prendere atto della diseguaglianza crescente e della inadeguatezza della politica rispetto a una crisi che è insieme economica, climatica, antropologica, Sarkis si chiede come bisogna ripensare lo stare insieme. Al di là della perdita di credibilità delle istituzioni tradizio



