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Il 21 luglio 1773, papa Clemente XIV firmò il documento Dominus ac redemptor che decretava lo scioglimento dei gesuiti. Una decisione senza precedenti per la Compagnia di Gesù, divenuta un punto di riferimento per la chiesa cattolica in tutto il mondo
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La Compagnia di Gesù fu ricostituita nel 1814 e ha vissuto una storia completamente diversa da allora. L’elezione del papa Francesco, un gesuita, ha avuto effetti imprevedibili sul futuro dell'ordine
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Ma anche in Bergoglio resta la memoria del trauma della soppressione, che ha segnato uno spartiacque nella storia dell’ordine, contribuendo nello stesso tempo ad alimentare il mito dei gesuiti
Duecentocinquanta anni fa, il 21 luglio 1773, papa Clemente XIV firmava il documento Dominus ac redemptor che decretava lo scioglimento dei gesuiti. La decisione, pur preceduta dalle loro espulsioni dai domini portoghesi e spagnoli, era comunque inaudita. Da oltre due secoli, infatti, nonostante difficoltà e contrasti, la Compagnia di Gesù fondata da Ignazio di Loyola era divenuta in tutto il mondo – dai paesi europei, anche protestanti, fino alle missioni nei diversi continenti – la punta di l



