Fermare i terroristi

Il “lodo Moro” è esistito davvero. Ma non è opera di Aldo Moro

  • In merito al “lodo Moro” le virgolette ci stanno tutte perché è fuorviante, e infatti ha fuorviato, l’identificazione con lo statista ucciso dalle Brigate rosse di un ipotetico accordo, più o meno formale, con la dirigenza della resistenza palestinese affinché il territorio italiano non diventasse terreno d’azione a colpi di bombe e dirottamenti.
  • L’accordo è esistito, secondo la storica Valentine Lomellini. Che però vada ascritto ad Aldo Moro è tutt’altra questione. Il libro dimostra infatti che numerose e diverse furono le personalità coinvolte. Dovremmo dunque chiamarlo “lodo Italia”.
  • Si deve inquadrare quella convulsa fase storica (che peraltro durò anni) senza dimenticare lo stillicidio continuo in tutta Europa di gravissimi atti terroristici, che l’Italia conobbe tragicamente nel 1973 con la strage di Fiumicino.

Chi leggerà questo libro sperando di trovarvi rivelazioni sulla strage di Bologna, la pista palestinese, il colonnello del Sismi Stefano Giovannone e quant’altro, resterà deluso. Perché Il “lodo Moro”, pubblicato da Editori Laterza, è invece un saggio di storia basato non su ipotesi e dietrologie, bensì su un mare di documenti di governi e servizi segreti, non solo italiani, che finora non erano stati analizzati. E se qualcuno lo avesse fatto prima, non si sarebbe lasciato spazio alle complot

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