- Guido Rossa oggi avrebbe potuto avere 87 anni e alle spalle chissà quante altre montagne scalate, quanti altri quadri dipinti, quante altre fotografie scattate. Le Brigate rosse lo hanno ucciso invece il 24 gennaio 1979 a Genova.
- La sua uccisione segna un punto definitivo di svolta nella parabola brigatista degli anni Settanta, che già l’anno prima con il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro aveva messo a dura prova quella cosiddetta “area grigia” (né con lo stato né con le Br) che in ambienti studenteschi, operai, intellettuali costituiva il terreno di crescita per aspiranti terroristi.
- Lo storico Sergio Luzzatto, in Giù in mezzo agli uomini pubblicato in questi giorni da Einaudi, ha scelto un approccio fin qui poco seguito: raccontare di Rossa non solo la morte, la cronaca dei fatti e le sue conseguenze, bensì l’intera sua vita.
Oggi avrebbe potuto avere 87 anni e alle spalle chissà quante altre montagne scalate, quanti altri quadri dipinti, quante altre fotografie scattate. Le Brigate rosse lo hanno ucciso invece il 24 gennaio 1979 a Genova, all’alba sotto casa appena salito sulla sua Fiat 850 per recarsi in fabbrica, all’Italsider, perpetuandone l’esistenza nella memoria della repubblica. Il nome di Guido Rossa, probabilmente, senza quel delitto sarebbe resistito oggi al più nella cultura alpinistica italiana: era



