- Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti affronta con i toni della commedia un tema fortemente sentito da quanti hanno vissuto nel tempo della fede ideologica
- Dopo la fine di quei sogni divenuti talora incubi, avverte il bisogno di riscriverne la storia “con i se”, per chiamare in giudizio le visioni totalizzanti che hanno preteso di ridisegnare il mondo
- Con un protagonista stretto tra il conflitto edipico con Togliatti e la delusione artistica per Netflix, il film guarda indietro con un disincanto che non è però privo di speranza
Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti affronta con i toni della commedia un tema fortemente sentito da quanti hanno vissuto nel tempo della fede ideologica. Dopo la fine di quei sogni divenuti talora incubi, avverte il bisogno di riscriverne la storia “con i se”, per chiamare in giudizio le visioni totalizzanti che hanno preteso di ridisegnare il mondo. Moretti interpreta un regista, Giovanni, che vuole realizzare un film il cui protagonista, Ennio (Silvio Orlando), è il segretario di una se



