Settimana intensa di eventi editoriali con ricaduta immediata e futura sulla classifica dei libri. Intanto i dati, che non sono buoni. Nei primi cinque mesi del 2022 l’editoria italiana, cioè i romanzi e i saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, è in flessione del 4,5 per cento a valore e del 3,6 per cento a numero di copie rispetto ai primi cinque mesi del 2021.

Le vendite nelle prime venti settimane sono state pari, infatti, a 565,6 milioni di euro, le copie vendute pari a 38,3 milioni (si sono persi a valore 27 milioni di euro e 1,4 milioni di copie vendute rispetto al 2021).

Nel solo mese di maggio si registra un meno 8,6 per cento a valore e meno 8,2 per cento a copie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite sono state pari a 96,2 milioni e le copie sono state pari a 6,7 milioni (rispetto al maggio 2021 si sono persi rispettivamente 9,1 milioni a valore e 600mila copie).

La crescita del periodo Covid e del primo lockdown era stata talmente significativa che, nonostante la flessione, rispetto ai primi cinque mesi del 2019, le vendite sono ancora in crescita del 15,3 per cento a valore e del 15,8 per cento a numero di copie, ovvero 72,4 milioni di euro in più e 5,2 milioni di copie in più rispetto al periodo corrispondente del 2019.

Sono i dati rielaborati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) su rilevazioni di Nielsen BookScan, aggiornati mensilmente e disponibili online nella pagina Studi e ricerche del sito AIE.

Che ci dicono che, insomma, il Covid si è dimostrato il più abile editore italiano.

Voglia di gialli

Ci avviciniamo all’estate e gli italiani vogliono leggere solo gialli. Il campione è Joël Dicker con il suo Il caso Alaska Sanders, da La nave di Teseo, sequel del suo celebre La verità caso Harry Quebert. I fantasmi del passato ritornano e, fra di essi, quello del famoso scrittore Harry Quebert. E poi debutta al terzo posto il nuovo giallo catanese di Cristiana Cassar Scalia, La carrozza della Santa, da Einaudi Stile libero. La notizia di un omicidio scuote Catania, gelando gli ultimi entusiasmi della più sentita ricorrenza cittadina. Mentre nell'aria si avverte ancora l'odore acre dei fuochi d'artificio, Vanina Guarrasi è alle prese con un caso che fa scalpore.

Ancora Sicilia con una raccolta di racconti di Andrea Camilleri, La coscienza di Montalbano, da Sellerio. Al quarto posto. E poi ancora in top ten i romanzi di Maurizio De Giovanni e di Gianrico Carofiglio. Continua vendere tanto Il Mostro di Matteo Renzi, da Piemme, che domina la saggistica con il suo autodossier.

Lo Strega

Infine è stata la settimana della cinquina dello Strega che, a sorpresa, ha nominato, per la prima volta nella sua storia, sette finalisti. Il libro più votato è Spatriati di Mario Desiati. Da Einaudi. È un romanzo molto bello, in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole. Racconta di Claudia che entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell’atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio nuovo, che è soprattutto desiderio di vita.

Cresceranno insieme, bisticciando come l’acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Tra la terra d’origine, la Puglia, e la metropoli, Berlino. «Chi sono gli spatriati? Mi verrebbe da dire che sono i “marinai scordati su un’isola” della famosa poesia di Baudelaire, quindi tutti noi.» Ne ha scritto Alessandro Piperno, candidandolo al premio. Il libro di Desiati finora ha venduto dodicimila copie, vedremo quante gliene porterà lo Strega.

Per gli altri, dopo la bella affermazione al secondo posto di Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti, Rizzoli, lotta all’ultimo voto.

Con il divertente Niente di vero di Veronica Raimo Einaudi, il più venduto tra i finalisti, porta due libri notevoli allo scontro finale. E con Raimo ha già vinto il Premio Strega giovani.

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