Il presidente francese Emmanuel Macron al G7 di Bari ha fatto emergere il suo disappunto per la mancata citazione, tra i diritti, di quello dell’aborto. «Conoscete la posizione della Francia che ha inserito il diritto all’aborto nella Costituzione. Non è la stessa sensibilità che c’è nel vostro paese. Mi dispiace ma lo rispetto».

Negli Stati Uniti, intanto, la Corte Suprema mantiene il pieno accesso alla pillola abortiva mifepristone. È stata respinta all’unanimità la sentenza in appello che avrebbe vietato la vendita per corrispondenza del mifepristone.

Il tema dell’aborto, in più parti del globo, è uno dei diritti fondamentali per le donne che è costantemente messo sotto attacco. Eppure l’ampia maggioranza delle opinioni pubbliche dei diversi paesi sono favorevoli al pieno riconoscimento legale del diritto delle donne di poter interrompere la gravidanza.

Il quadro globale

I dati di Ipsos global advisor mostrano il quadro complessivo. Favorevoli alla piena legalità del diritto di aborto sono l’87 per cento degli svedesi, l’82 dei francesi, il 76 degli olandesi e il 73 di spagnoli e belgi, nonché il 71 per cento degli inglesi. Ampie e solide maggioranze favorevoli al diritto di aborto sono presenti in Canada e Germania (69 per cento), Australia (68), Polonia (63), Irlanda (59), Stati Uniti (55), Argentina e Cile (54).

I paesi in cui, invece, è predominante, nell’opinione pubblica, la posizione contraria alla legalizzazione delle forme di interruzione della gravidanza sono l’Indonesia (74 per cento contrari), la Malesia (49 per cento di contrari), la Colombia (45 per cento di contrari), il Perù (44 per cento di contrari), il Brasile (43 per cento di contrari).

Vi sono realtà in cui l’opinione appare maggiormente in bilico. Un esempio è l’India in cui le due fazioni di favorevoli e contrari si bilanciano al 36 per cento. In altre nazioni abbiamo una maggioranza relativa favorevole all’interruzione di gravidanza, pur con la presenza di una cospicua minoranza contraria. È il caso della Turchia con il 48 per cento di favorevoli all’aborto e il 35 contrario.

Simile il quadro in Sudafrica (46 per cento di favorevoli e il 39 di contrari) e in Messico (45 per cento è favorevole e il 39 contrario). Molto vicine risultano le posizioni anche in Thailandia con il 41 per cento di favorevoli e il 37 di contrari.

Il caso italiano

Per quanto riguarda il nostro paese il presidente francese si sbaglia. L’ampia maggioranza degli italiani è favorevole al diritto di aborto. Il 75 per cento che è contrario a qualunque tipo di intervento e di modifica in senso limitativo o peggiorativo dell’attuale legislazione (legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza). Le persone che in Italia si dicono completamente contrarie al diritto di aborto sono una netta minoranza, il 17 per cento (la restante quota del 13 per cento non esprime una posizione sul tema).

Analoghe minoranze le ritroviamo in Gran Bretagna (17), Germania (19), Belgio (14), Spagna (16), Olanda (15) e Francia (11). Minoranze antiabortiste un po’ più corpose, ma sempre sotto a un terzo della popolazione, si riscontrano in Irlanda (26) e Stati Uniti (30 per cento).

Se osserviamo il tema, dal punto di vista etico, dell’accettabilità di una scelta, il quadro in Italia non cambia. Il 58 per cento degli italiani ritiene assolutamente accettabile, da un punto di vista morale, la decisione di interrompere una gravidanza, cui si aggiunge un altro 28 per cento che ritiene la scelta accettabile in alcuni casi. Solo il 14 per cento degli italiani ritiene la scelta di abortire assolutamente inaccettabile.

La necessità di avere una legge che garantisce il diritto di aborto è un tema inossidabile nel tempo. Negli ultimi 10 anni è sempre rimasto al di sopra del 70 per cento dei consensi in Italia. Non solo. Si tratta di un argomento in cui la distanza di opinione tra uomini e donne è limitata.

L’intoccabilità della legge 194 e l’opposizione a qualunque intervento peggiorativo è condivisa dal 79 per cento delle donne e dal 73 degli uomini. Nettamente schierati per il diritto di aborto sono i giovani under 30 anni (80 per cento) e i trenta-cinquantenni (77). Nelle aree del paese solo al sud la difesa della legge 194 è leggermente sotto media (65 per cento), mentre è molto forte a nord est e nelle isole (82), al centro (79) e a nord ovest (76).

L’aborto, come sottolinea Gloria Steinem, giornalista e scrittrice americana (insignita della medaglia presidenziale della Libertà) è «un diritto umano fondamentale per le donne. Senza il diritto di controllare il proprio corpo e la propria vita riproduttiva, le donne non possono partecipare pienamente ed equamente alla società».

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