Mentre il premier ungherese va all’attacco dell’Ue e lancia una legge liberticida, Bruxelles si prepara a liberare per lui un miliardo…
Immaginate che un premier con acclarate tendenze dispotiche invii nelle case degli ungheresi un questionario pieno di domande fake, in realtà accuse tendenziose contro Bruxelles. Immaginate anche che le strade della capitale, Budapest, vengano tappezzate di manifesti con la faccia della presidente di Commissione Ue resa un bersaglio politico. E se ciò non bastasse, infilate nel quadro pure un progetto di legge che può inibire le voci libere nel paese, e che scatena l’allarme di associazioni per



