Non sarà Roma, col suo debito pubblico e con le grandi o piccole mance quotidiane del governo (destinate infallibilmente a farlo crescere), a mutare il corso degli eventi. Non poteva farlo prima, tanto meno può farlo bocciando il nuovo Patto già da tutti approvato. Abbiamo marcato il punto, ma con un autogol
Lo scorso 27 aprile ho criticato i nostri partiti che, al parlamento europeo di Strasburgo, si sono opposti al nuovo Patto di stabilità e crescita (Psc); diversi commentatori hanno scritto qui di condividere, invece, quel voto. Sento il dovere di meglio motivare la mia opinione, quando contrasta con economisti che sinceramente ritengo più titolati di me a vagliare il nuovo Patto. Esso sostituirà quello vecchio – sospeso per Covid fino a fine 2023 – la cui grande complessità l’aveva ormai reso in



