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Così l’Italia si dimentica dei richiedenti asilo afghani

Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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  • Sono diverse le storie di cittadini afghani che avrebbero pieno titolo a venire regolarmente in Italia, ma non vi riescono per gli ostacoli burocratici frapposti dalle ambasciate italiane all’estero, e da alcuni tribunali italiani in patria
  • Vi sono casi, però, in cui i giudici riaccendono le speranze. Un cittadino afghano si trova in Iran con un visto turistico scaduto ed è in pericolo di vita a causa della sua omosessualità. In Italia, ad aspettarlo, c’è un uomo con cui diverso tempo fa aveva intrapreso una relazione
  • Il giudice ha dato ragione ai ricorrenti, ordinando all’ambasciata di autorizzare quella che è a tutti gli effetti la prima unione civile di questo tipo, condotta in un paese dove è vietata per legge l’omosessualità. 

La sua storia non è unica. Perché sono diverse le ambasciate italiane in Asia, Africa e medio oriente, che non concedono i visti a chi ne avrebbe il diritto per venire in Italia in maniera regolare. Ma la storia di Karima (nome di fantasia per tutelarne l’incolumità) una giovane avvocata penalista di origine afghana che fa parte di una associazione di giuristi indipendenti e che da diversi anni si batte per il rispetto dei diritti umani nel paese dove è nata, sembra la più incredibile.   Spos

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