Come per ogni elezione ci sono vincitori e vinti. Guardando solo alla percentuale ottenuta, Fratelli d’Italia e Partito democratico possono considerarsi a pieno titolo i due partiti che hanno dominato il voto europeo, ma anche Forza Italia e Alleanza verdi e sinistra possono sorridere. Male il Movimento 5 stelle e la Lega, risultato al di sotto delle aspettative per i due ex protagonisti del Terzo polo – Calenda con Azione e Renzi con Stati Uniti d’Europa – che non portano nessun proprio rappresentante a Bruxelles.

Ma nel grande magma elettorale, un dato interessante lo restituiscono i flussi elettorali, il movimento dei voti tra un’elezione e un’altra.

Nel grafico qui sotto sono prese in considerazione le percentuali di voto, rielaborate da YouTrend, ottenute dai partiti alle elezioni politiche del 2022 e paragonate alle europee dell’8 e 9 giugno. Portando il cursore su ogni flusso si può osservare la percentuale di votanti che si è spostata da un partito a un altro, o che ha scelto di astenersi.

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M5S: un elettore su tre si è astenuto

Il Movimento 5 stelle è il partito che più paga l’alta astensione: secondo le elaborazioni di YouTrend, quasi un elettore su tre che nel 2022 ha votato la formazione di Giuseppe Conte – il 31 per cento –  ha deciso oggi di rimanere a casa. Il dato trova conferma nell’alta astensione che si è registrata al sud, dove il M5S storicamente ha attinto il grosso dei suoi voti. Un elettore grillino su dieci, poi, ha scelto il Partito democratico. I due milioni di preferenze in meno prese dal Movimento sono la più grande contrazione tra i partiti, ma solo il Pd e Alleanza verdi e sinistra guadagnano voti in termini assoluti.

FdI pesca dal centrodestra

Dietro al 28,8 per cento conquistato da Fratelli d’Italia ci sono in realtà 600 mila voti in meno, per un totale di 6,7 milioni di consensi: un dato che si spiega con l’alto dato dell’affluenza che finisce per far schizzare in alto le percentuali. In ogni caso, guardando dentro la pancia della formazione di Giorgia Meloni, si nota anzitutto una buona fedeltà dell’elettorato, perché il 66 per cento di chi ha votato FdI nel 2022 ha confermato la sua indicazione anche nel 2024.

Ma la grande forza della premier è stata quella di riuscire a far drenare verso di sé una buona fetta di voti degli altri partiti. Della stessa coalizione, innanzitutto. Perché il 16 per cento dei nuovi elettori viene sempre dal centrodestra – l’8 per cento dalla Lega e altrettanti da Forza Italia – mentre il residuo 16 per cento proviene da altre aree politiche (il 7 per cento nel 2022 votava altre liste, il 9 si era astenuto). Un dato scarsamente considerato, ma che di certo non sorride a Fratelli d’Italia, è quello sull’astensione, perché il 19 per cento di chi ha votato FdI nel 2022 – quasi un elettore su cinque – questa volta ha scelto di non presentarsi alle urne.

Pd, un elettorato fedele

Più di Fratelli d’Italia, è il Partito democratico quello con più fidelizzazione nel proprio elettorato: il 74 per cento ha confermato il proprio voto alla formazione di Elly Schlein. Il Pd, poi, pesca consensi soprattutto dal Movimento 5 stelle (il 9 per cento di chi aveva votato la formazione di Conte) e dal Terzo polo del 2022 (10), ma anche da Più Europa (22) che alle politiche correva insieme ai dem. Anche l’astensione, intorno al 15 per cento, resta significativa.

Forza Italia e Lega

Per Forza Italia, che alle europee era in coalizione con Noi Moderati e che conferma il 53 per cento del proprio elettorato, c’è stato comunque un certo ricambio di voti: il 18 per cento di chi nel 2022 ha votato Fratelli d’Italia ha ora scelto la formazione fondata da Berlusconi, e il 5 dalla Lega. Astenuti al 19 per cento. Percentuali molto simili quelle della Lega, dove il 54 per cento ha confermato il proprio voto, il 17 viene da Forza Italia e il 4 da Forza Italia. Un elettore su cinque è rimasto a casa.

Avs aumenta i propri voti

Alleanza verdi e sinistra è l’unica lista, insieme al Pd, che ha aumentato in termini assoluti i propri voti. In percentuale, il 60 per cento dell’elettorato del 2022 ha confermato la propria scelta, mentre altri voti arrivano dal Partito democratico (5 per cento), da Più Europa (16) e da altri partiti (5).

I centristi non convincono

Gli elettori che nel 2022 hanno scelto Più Europa non sembrano essere stati soddisfatti del progetto federativo degli Stati Uniti d’Europa, con Italia viva di Renzi. Perché solo il 34 per cento ha scelto la nuova coalizione, mentre il 22 per cento ha scelto il Partito democratico e il 16 per cento si è spostato verso Alleanza verdi e sinistra.

Da quel che è stato il Terzo polo, infine, il 28 per cento ha scelto Azione e il 21 per cento Stati Uniti d’Europa. Ma più di un elettore su dieci ha votato il Pd e altrettanti Fratelli d’Italia, il 6 per cento Alleanza verdi e sinistra e il 5 Forza Italia. Il 17 per cento si è astenuto.

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