- L’Eni è stata assolta dal grande processo per corruzione a Milano, ma ora i due pm dell’accusa sono indagati per non aver inserito subito nel processo un video che indicava la scarsa attendibilità di un teste chiave. Un video girato da Piero Amara.
- L’ordinanza di arresto di Amara a Potenza ricostruisce le sue manovre per depistare il processo di Milano: fin dall’inizio vengono informati i manager Eni che si occupano di processi, pur informati delle strane manovre continuano a tenere Amara tra i legali esterni del gruppo. Nei due anni dopo l’inizio dl depistaggio, ottiene oltre 700mila euro da Eni.
- Amara prova a interferire anche sull’inchiesta Ilva a Taranto dove va il suo amico procuratore Capristo, anche dall’Ilva ottiene consulenze.
Piero Amara sarà pure agli arresti, come chiesto dalla procura di Potenza, ma questa è l’unica cosa che (forse) non si augurava, tutto il resto ha preso la piega che da anni auspicava. Dopo aver provato per anni a depistare il processo a Milano per corruzione internazionale che vedeva accusata l’Eni e i suoi manager, oggi Amara vede non solo l’azienda assolta ma i pm sbeffeggiati dai giudici nella sentenza e due di loro pure indagati per aver omesso dalla documentazione processuale un video che



