- In una campagna elettorale connotata da forti personalismi e programmi politici molto vaghi, il tema dell’immigrazione torna alla ribalta. I rimpatri – una delle misure di cui si parla – sono difficili da realizzare, non essendo agevole stringere accordi di riammissione con i Paesi di origine dei migranti.
- I partiti politici paiono essere d’accordo sull’esternalizzazione delle frontiere – azioni volte al controllo dei confini - perseguita a livello sia europeo sia nazionale. Tale strategia non migliora le condizioni di vita nei paesi di provenienza né garantisce il rispetto dei diritti umani.
- Gli strumenti messi in campo negli ultimi due anni – “decreto flussi” e “sanatoria” – si imbattono negli ostacoli della burocrazia regolatoria e operativa. Ma di questa burocrazia i partiti politici non paiono interessarsi.
In una campagna elettorale connotata da forti personalismi e da programmi politici ancora molto vaghi, il tema dell’immigrazione torna alla ribalta. Ma i partiti paiono avere le idee poco chiare. Non basta dire, come aveva fatto qualche settimana fa Mario Draghi, «non si può essere aperti senza limiti. A un certo punto il Paese che accoglie non ce la fa più». Servono strategie concrete. “Zero clandestini” Il leader della Lega Matteo Salvini ha lanciato lo slogan “zero clandestini”, che si s



