- C'è una Palermo che vuole quello che c’era prima anche senza gli antichi padrini di un tempo, vuole l’amico in comune, vuole il favore, vuole il patto nascosto.
- Domanda e offerta che s’incontrano, candidati e boss che vanno a braccetto, tre giorni fa l'arresto di Piero Polizzi di Forza Italia che commerciava in preferenze con uno dei Sansone nel suo comitato elettorale e ieri l'altro l'arresto di Francesco Lombardo di Fratelli d’Italia
- Ma sotto sotto Palermo e la Sicilia si stanno preparando in silenzio a una grande spartizione quando arriveranno i soldi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. E il posto giusto è al comando di Palermo e della regione siciliana.
La mafia questa volta non si è nascosta. E ha fatto una campagna elettorale, la prima senza Totò Riina e Bernardo Provenzano, in una Palermo che non aspettava altro. Qualcuno parla di un vero e proprio partito di Cosa Nostra sceso nell’arena per conquistare la capitale della Sicilia, più verosimilmente la mafia si è ripresentata ufficialmente al voto andando incontro a una richiesta diffusa, al desiderio di una parte vasta della città che sta chiedendo una “rappresentanza” adeguata dopo la lung



