- I critici di oggi dell’ex premier erano gli ammiratori di ieri, estasiati dalla sua destrezza e velocità, salvo poi dedicarsi a un oltraggio non coraggioso. Come per Nixon vale per lui la lezione: servono talento e furbizia.
- Ma le due cose vanno tenute in sapiente equilibrio. I nemici sono essenziali per un’impresa, ma l’impresa deve avere un respiro maggiore della controversia che suscita
- Questo articolo si trova sull’ultimo numero di POLITICA – il mensile a cura di Marco Damilano. Per leggerlo abbonati o compra una copia in edicola
Se la politica sia una diligenza trainata da cavalli non troppo bizzosi o invece un ottovolante che trascina ora verso la sommità e ora verso l’abisso è una questione che secoli di osservazione non hanno saputo dirimere. Lasciandoci così qualche volta in compagnia di cocchieri prudenti e qualche altra volta invece affidati ai movimenti più erratici e frenetici di una giostra impazzita. Di certo, chi è salito sull’ottovolante ha finito per respirarne l’ebrezza e può aver considerato le discese



