Il nodo per la liberazione della giornalista resta Mohammed Abedini-Najafabadi, accusato dagli Usa di aver trasferito ai Pasdaran tecnologia militare per droni. Detenuto a Opera, è in attesa della decisione su estradizione o arresti domiciliari. Resta la possibilità per il ministro della Giustizia di revocare le misure cautelari. Tale strada stanno esplorando le autorità italiane. Una questione tutta politica
Le condizioni di detenzione di Cecilia Sala nel carcere di Evin a Teheran confermano che l’affaire Abedini – perché è l’uomo dei droni il vero oggetto della partita che si sta giocando, innanzitutto tra Washington e Teheran, e nella quale la giornalista italiana è purtroppo un “transizionale” oggetto politico, una strumentale pedina di scambio –, rimane assai complicato per l’Italia. Alleanze, passaggi di consegne, questioni di prestigio, piani più o meno segreti, cavilli giuridici: molto ostaco



