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Iran-Israele, la reazione degli ayatollah che lottano per sopravvivere

Il cambio di passo di Netanyahu ha stupito tutti a Teheran: è la fine della strategia costruita dopo il 7 ottobre, la guerra dei proxies a sostegno di Hamas attraverso Hezbollah, Houthi e milizie siro-irachene, che consentiva di mantenere alta la bandiera della lotta a Israele senza dover subire troppe conseguenze. Ora quel disegno è saltato

Un cupo pessimismo aleggia su Teheran. E non si tratta, solo, di dover ”clandestinizzare”, per proteggerla da eventuali attacchi, la guida Khamenei. Costringendo il leader supremo a nascondersi, non proprio il massimo per chi si vuole a capo del fronte contro “l’entità sionista”. Ma gli ultimi, clamorosi, colpi portati da Israele contro Hezbollah e Hamas, a Beirut come a Teheran, non consentono troppo orgoglio. La situazione è critica. Tanto più dopo l’ingresso in Libano dell’Idf. Il nodo è la

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