I dati dai social agli utenti

Con la rivoluzione Solid possiamo diventare padroni di noi stessi sul web

  • I social-giganti, a partire da Google, Facebook e Amazon, si spartiscono annualmente centinaia di miliardi grazie alla “pubblicità mirata”, quel genere di raccomandazioni che s’adegua ai nostri personali interessi  così come traspaiono dai dati che accumuliamo navigando.
  • Ma il chiavistello che blocca la forza concorrenziale del mercato potrebbe essere forzato a partire dall’assegnazione agli utenti di pod dove raccogliere i loro dati invece che consegnarli ai server delle applicazioni.
  • L’inventore del nuovo Web è lo stesso che ha ideato, nel 1992 per conto del Cern di Ginevra, quello attuale: Sir Tim Berners-Lee che, visti gli esiti, ha deciso che è ora di cambiare.

I social-giganti, a partire da Google, Facebook e Amazon, si spartiscono annualmente molte centinaia di miliardi grazie alla “pubblicità mirata”, quel genere di “raccomandazioni” che appaiono mentre navighiamo secondo gli interessi, i vizietti e i pregiudizi che traspaiono dai clic individuali. I dati delle piattaforme sono granulari e tempestivi tanto da rendere, almeno in apparenza, il marketing via social quasi simile a una scienza, aiutando a scalzare l’antica dominanza di tv, radio e giorn

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