- La complessità della vicenda ucraina, il suo pluralismo «genetico», la sua natura composita hanno reso l’itinerario di costruzione dello stato nazionale tortuoso e travagliato
- La frontiera ucraina è stata più «attraversamento» che rigido confine, più «spazio di transizione» che «linea di divisione». Non ha costituito un limite statico, segnato una volta per sempre, ma ha conosciuto avanzamenti e arretramenti che le hanno conferito un carattere mobile
- Nella costruzione dell’Ucraina post sovietica sono diversi i nodi che sono rimasti irrisolti: questioni aperte che ancora oggi possiamo osservare
Il 1° dicembre 1991 quasi 32 milioni di ucraini si recarono alle urne, chiamati a confermare tramite referendum popolare la dichiarazione di indipendenza proclamata dal parlamento il 24 agosto precedente; oltre il 90 per cento di essi si espresse a favore. Tale evento segnava, al tempo stesso, l’esito di un lungo cammino e l’inizio di un faticoso travaglio di costruzione di uno stato nazionale sulle ceneri di quell’Ucraina che era stata una componente di primo piano dell’Urss. Il dibattito stor



