Il presidente dello Stato ebraico: «Non uccidiamo in modo indiscriminato». Parte il più grande lancio di aiuti umanitari sulla Striscia. Macron: «Non basta»
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha lanciato un messaggio all’omologo italiano Sergio Mattarella per informarlo che «Israele non ha alcuna intenzione di uccidere indiscriminatamente, vogliamo solo vivere in pace e sicurezza», in risposta alle dure affermazioni su Israele dello stesso Mattarella lo scorso mercoledì.
Mattarella durante la cerimonia del Ventaglio presso il Quirinale aveva citato una lunga serie di casi in cui le forze armate israeliane hanno agito in contravvenzione dello ius in bello a Gaza, e in particolare i tantissimi casi di uccisioni di civili, concludendo: «È difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente».
Herzog, che definisce nel post l’omologo italiano un «rispettabile amico», ha ammesso che «in guerra si commettono errori», affermando che Israele non è «indifferente» al dolore dei civili palestinesi a Gaza. Ha però sostenuto che Israele starebbe compiendo «tutti gli sforzi possibili per migliorare la situazione». «Agiamo nel rispetto del diritto internazionale in condizioni quasi impossibili. A differenza del nostro nemico, che viola in modo flagrante e con orgoglio le convenzioni e le leggi sui diritti umani», ha scritto.
Piano contro la fame
Nel frattempo il presidente americano Trump ha detto al sito americano Axios di stare lavorando a un nuovo piano per sfamare la Striscia di Gaza. Il commento arriva proprio nel giorno il suo emissario, Steve Witkoff, si è recato con l’ambasciatore americano Mike Huckabee in visita a Rafah nel sud di Gaza presso un sito della Gaza Humanitarian Foundation. L’organizzazione, finanziata dagli Stati Uniti, avrebbe dovuto migliorare la situazione umanitaria nella Striscia e ha invece finito per esacerbarla.
Venerdì è stata anche una giornata di nuovi lanci di pacchi alimentari dal cielo, una pratica considerata inutilmente rischiosa dai principali attori umanitari. Le forze armate tedesche hanno fatto sapere di aver sganciato quasi 14 tonnellate di rifornimenti sulla striscia di Gaza. Alle distribuzioni aeree hanno partecipato anche Giordania, Emirati Arabi Uniti, Spagna e Francia.
L’esercito israeliano ha chiesto ai giornalisti che hanno accompagnato alcune di queste operazioni di non realizzare immagini della Striscia di Gaza dall’alto. Su X il presidente francese Emmanuel Macron – la cui decisione di riconoscere lo Stato di Palestina il prossimo settembre è già stata emulata, almeno a parole, da Regno Unito e Canada – ha scritto che «i lanci aerei non bastano. Israele deve garantire pieno accesso umanitario per rispondere al rischio di carestia».
Johann Wadephul, il ministro degli esteri tedesco, ha detto che «La catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza è ormai così grave che non è giustificabile creare ulteriori ostacoli». Alludeva al modo in cui, nel corso degli ultimi mesi, Israele ha impedito alle organizzazioni internazionali di muoversi liberamente all’interno della striscia per trasportare gli aiuti dai valichi di frontiera alle poche zone non sottoposte a ordini di evacuazione, nelle quali si concentra la popolazione di Gaza (equivalgono a circa un quinto del territorio della Striscia).
La conta dei morti
Nel pomeriggio il ministero della Salute di Gaza ha fatto sapere che altre 83 persone sono rimaste uccise e 554 ferite negli attacchi dell’esercito israeliano delle 24 ore precedenti. Il numero di persone uccise dall’inizio della guerra mentre cercavano di ottenere aiuti, sempre secondo il ministero gestito da Hamas, avrebbe raggiunto il numero di 1.383, con oltre 9,000 feriti. La quasi totalità di queste vittime è rimasta uccisa dall’esercito israeliano proprio nei pressi dei punti di distribuzione della controversa Gaza Humanitarian Foundation.
Hamas ha diffuso un video in cui si vede uno dei circa 20 ostaggi israeliani ancora vivi nella Striscia di Gaza: si tratterebbe del giovane Evyatar David, tenuto in prigionia da 665 giorni. Giovedì la Jihad Islamica palestinese aveva invece rilasciato delle immagini di Rom Braslavski, 21 anni, sostenendo che qualsiasi contatto con i suoi rapitori è venuto meno negli ultimi giorni. Il Forum degli ostaggi e delle famiglie dei dispersi ha chiesto ai media di pubblicare solo un fotogramma del video approvato dalla famiglia. L’immagine lo mostra pallido e dimagrito, disteso a terra in un luogo sconosciuto a Gaza.
Secondo i media israeliani Kan e Canale 13, il governo israeliano avrebbe deciso di stringere ancora di più la morsa su Hamas per cercare di sbloccare i negoziati per un cessate il fuoco, malgrado tale strategia abbia ampiamente dimostrato di non funzionare. Secondo funzionari israeliani, Israele avrebbe minacciato i rappresentanti del movimento che, qualora non accettino la proposta messa sul tavolo da Israele, Gerusalemme annetterebbe la cosiddetta fascia di sicurezza lungo il perimetro di Gaza.
I ministri di estrema destra della coalizione di Netanyahu, da parte loro, hanno chiesto all’esercito di infliggere ulteriore distruzione alla città di Gaza e ottenere il pieno controllo della Striscia.
Mentre il più grande scrittore israeliano vivente, David Grossman, ha affermato in un’intervista a Repubblica di considerare la guerra israeliana a Gaza un genocidio, e mentre continua ad aumentare la violenza dei coloni in Cisgiordania, gli stessi ministri implementano misure per incoraggiarla.
Il governo ha infatti distribuito 29 veicoli fuoristrada, oltre ad attrezzature di sicurezza e logistiche, a una serie di avamposti agricoli illegali in Cisgiordania, con l’obiettivo dichiarato di «rafforzare la resilienza» di tali comunità e «approfondire» il controllo israeliano sul territorio.
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