Il parlamento di Israele ha approvato in prima lettura la proposta di legge sulla pena di morte per chi uccide cittadini israeliani. Il ministro Ben Gvir esulta
Il Parlamento di Israele ha approvato in prima lettura la proposta di legge sulla pena di morte per i “terroristi” che uccidono cittadini israeliani. Si tratta del primo di tre voti necessari all'approvazione definitiva. Il disegno di legge stabilisce che i tribunali israeliani debbano imporre la pena di morte a coloro che hanno commesso un omicidio di matrice nazionalistica ai danni di un cittadino israeliano, consentendo anche ai giudici dei tribunali militari in Cisgiordania di condannare a morte i colpevoli con una maggioranza semplice, anziché con decisione unanime. «Siamo sulla buona strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto», ha esultato su X il ministro dell'ultradestra Itamar Ben Gvir.
Intanto un mese dal cessate il fuoco, le Nazioni Unite hanno dichiarato che a Gaza gli sforzi per intensificare gli aiuti «continuano a essere ostacolati dalla burocrazia, dai divieti ancora in vigore per partner umanitari fondamentali, dal numero insufficiente di valichi e percorsi, e da un livello di insicurezza che persiste nonostante la tregua».
«Nel fine settimana – ha detto il portavoce, Farhan Haq – le nostre squadre hanno segnalato bombardamenti e colpi di artiglieria navale in diverse aree di Gaza, sebbene a livelli molto inferiori rispetto a prima del cessate il fuoco».
In alcune zone, ha aggiunto, «le nostre squadre devono ancora coordinare ogni spostamento in anticipo con le autorità israeliane. Domenica abbiamo effettuato otto tentativi di coordinamento: solo due sono stati completamente agevolati, mentre quattro hanno incontrato ostacoli sul terreno, tra cui uno che ha subito un ritardo di dieci ore prima di ricevere finalmente il via libera».
Netanyahu e Kushner verso accordo per i 200 miliziani di Hamas
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Jared Kushner, inviato della Casa Bianca nonché genero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, hanno raggiunto un compromesso per rilasciare i circa 200 miliziani del gruppo islamista palestinese Hamas "bloccati" nei tunnel di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. A riferirlo e' una fonte del gabinetto politico di sicurezza israeliano, citata dal sito web d'informazione israeliano "Ynet", secondo cui, "ad ora nessun Paese, tra cui Turchia e Qatar, ha manifestato la volontà di accettarli".
Tunisia: "Prosegue l'inchiesta sulla Flotilla"
Il ministro tunisino della Difesa, Khaled Sehili, ha dichiarato che l'indagine sull'attacco contro la flottiglia vicino al porto di Sidi Bou Saïd lo scorso settembre "riceve tutta l'attenzione necessaria" ed è ancora "in corso di esame da parte delle autorità competenti". Parlando durante la sessione plenaria congiunta delle due Camere dedicata alla missione della difesa nazionale, Sehili ha sottolineato che l'uso dei droni è in costante aumento, sia in ambito militare che civile, e rappresenta "una sfida per la sicurezza in continua crescita", non solo a livello nazionale ma anche globale, secondo quanto riportato da Jawhara FM. Il ministro ha precisato che, di fronte a questa minaccia, l'istituzione militare sta rafforzando il coordinamento e lo scambio di informazioni, in particolare con i ministeri dell'Interno e dei Trasporti, al fine di monitorare gli sviluppi internazionali e potenziare le proprie capacità per contrastare questi mezzi aerei. La flottiglia della Resistenza, diretta verso Gaza per tentare di rompere il blocco israeliano durante la guerra, è stata bersaglio di un attacco con drone, attribuito a Israele.
Venti corpi recuperati vicino a una clinica di Gaza City
Le squadre di soccorso hanno recuperato oggi 20 corpi vicino alla clinica Sheikh Radwan a Gaza City, in seguito a operazioni di demolizione e sgombero condotte da veicoli militari israeliani, ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Questa mattina, le squadre di soccorso hanno trovato anche due corpi sotto le macerie di una casa a Khan Younis, nel sud della Striscia.
Turchia: pronti duemila militari da inviare a Gaza
Il governo turco sta lavorando a una missione militare che interverrà a Gaza e agirà all'interno di un contingente internazionale per il mantenimento della pace nella Striscia. A rivelarlo e' Middle East Eye, secondo cui gli Stati Uniti stanno portando avanti una mediazione con Israele per permettere a un battaglione di 2 mila militari turchi di agire a Gaza al fianco di soldati di altri Paesi per stabilizzare l'area e garantire il disarmo di Hamas. Le fonti citate parlano di mille militari dell'esercito accompagnati da elementi del genio, artificieri, esperti di logistica e forse marina "che agiranno all'interno di un coordinamento internazionale"
Il ministro degli Esteri egiziano sarà in visita in Turchia
Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, si recherà domani in visita ufficiale in Turchia e assieme all'omologo turco, Hakan Fidan, parteciperà all'incontro inaugurale del "Joint Planning Group", un'iniziativa lanciata nel 2024 nell'ambito della cooperazione strategica tra i due Paesi. Secondo fonti nel ministero degli Esteri di Ankara, durante la riunione sarà discussa la preparazione del Consiglio di Cooperazione Strategica di Alto Livello (HLSC), in programma nel 2026 a Il Cairo, a cui parteciperanno i presidenti di entrambi i Paesi. Durante i colloqui con Abdelatty, Fidan discuterà in modo approfondito delle relazioni bilaterali a livello politico, economico, commerciale e militare, con l'intenzione di aumentare la cooperazione in vari settori, tra cui quello della Difesa e quello dell'Energia, nell'ambito dell'obiettivo di portare a 15 miliardi di dollari l'interscambio commerciale tra i due Paesi, mentre nel 2024 gli scambi economici hanno raggiunto 8,8 miliardi di dollari. Al centro della discussione, troveranno spazio anche questioni internazionali, come il recente accordo di Sharm El-Sheikh su Gaza, il raggiungimento della stabilità in Siria, la necessità di stabilire sicurezza in Libia e la pace nel Mediterraneo orientale.
Gli Usa vogliono costruire basi americane al confine tra Gaza e Israele
Gli Stati Uniti starebbero pianificando la costruzione di una base militare al confine tra Israele e la Striscia di Gaza. A renderlo noto e' la testata d'informazione israeliana specializzata nel giornalismo investigativo "Shomrim". Secondo fonti informate, la base sarebbe destinata a ospitare forze internazionali incaricate di garantire il mantenimento del cessate il fuoco e potrebbe accogliere migliaia di soldati. Le stesse fonti riferiscono che il progetto avrebbe un costo stimato di circa 500 milioni di dollari e che i colloqui tra funzionari statunitensi, governo israeliano e Forze di difesa israeliane (Idf) sono gia' in corso per individuare potenziali siti nell'area intorno alla Striscia di Gaza
Hamas: "La legge sulla pena di morte è criminale e razzista"
Hamas ritiene l'approvazione in prima lettura da parte della Knesset, il parlamento israeliano, della legge per la pena di morte per i terroristi "un'estensione dell'approccio razzista e criminale del governo sionista e un tentativo di legittimare l'uccisione di massa organizzata dei palestinesi". Lo afferma la fazione islamica in una dichiarazione ripresa dalla tv qatarina al Araby. Il movimento invita la comunità internazionale, le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani a "condannare questa pericolosa legislazione, imporre sanzioni deterrenti all'entità sionista canaglia e a fare pressione affinché la ritiri"
Herzog ringrazia Donald Trump per il suo ruolo di mediatore
Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha ringraziato l'omologo degli Stati Uniti, Donald Trump, per la sua leadership nel raggiungere il recente cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per aver contribuito a ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Lo si apprende da un comunicato dall'ufficio del portavoce di Herzog, secondo cui il presidente israeliano ha rilasciato questa dichiarazione durante la cena di Stato offerta in suo onore a Lusaka dal presidente dello Zambia, Hakainde Hichilema.
La Knesset approva la stretta contro i media stranieri
La Knesset, parlamento israeliano, ha approvato in prima lettura un disegno di legge che consentirà al governo di chiudere una testata giornalistica straniera senza la necessità di ottenere l'autorizzazione di un tribunale. Il provvedimento mira a trasformare in legge permanente la cosiddetta "legge al Jazeera", finora in vigore come ordine temporaneo che permetteva la chiusura di media stranieri operanti in Israele. Il testo è passato con 50 voti a favore e 41 contrari, nonostante le obiezioni sollevate dai consulenti legali del parlamento. Intervenendo in Aula, il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi, del Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha spiegato che l'ordine temporaneo è scaduto e che, per questo motivo, la nuova normativa deve essere approvata rapidamente. Secondo il disegno di legge, il ministero potrà ordinare la chiusura di un'emittente straniera se ritenuta una minaccia per la sicurezza nazionale, senza passare attraverso il vaglio dei giudici.
Trump: "Importante Siria stabile"
"Un onore trascorrere del tempo con Ahmed Hussein al-Sharaa, il nuovo presidente della Siria, con il quale abbiamo discusso di tutte le complessità legate alla PACE in Medio Oriente, di cui e' un grande sostenitore". Lo scrive il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su Truth. "Non vedo l'ora di incontrarlo e parlarci di nuovo. Tutti stanno parlando del Grande Miracolo che sta avvenendo in Medio Oriente.
Avere una Siria stabile e di successo è molto importante per tutti i Paesi della regione", aggiunge.
Onu, a Gaza partono le vaccinazione per i bambini
Le agenzie dell'Onu hanno avviato la campagna di recupero per la vaccinazione di routine, la nutrizione e il monitoraggio della crescita. Lo ha annunciato il portavoce, Farhan Haq, nel corso dell'incontro con i media al Palazzo di Vetro. L'Unicef, l'Agenzia per i rifugiati palestinesi e l'Organizzazione mondiale della sanita', ha detto Haq, stanno portando avanti la "campagna insieme ai partner, in collaborazione con il ministero della Salute". La campagna si concentra sui bambini che avevano saltato le precedenti vaccinazioni e punta a raggiungere complessivamente 44 mila minori.
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