Le basse temperature e le forti piogge stanno aggravando le condizioni della popolazione in tutta la Striscia di Gaza. L’appello dell’Unrwa: «Abbiamo le forniture che servono per aiutare le persone a superare l’inverno. Permetteteci di farle entrare». Netanyahu: «La nostra opposizione a uno stato palestinese in qualsiasi territorio a ovest del Giordano esiste, è valida e non è cambiata di una virgola»
Le basse temperature e le forti piogge stanno peggiorando le condizioni già disperate per le famiglie palestinesi sfollate in tutta la Striscia di Gaza, mentre l’Israele continua a bloccare la consegna di tende e altre forniture essenziali nei rifugi del territorio assediato.
Secondo Al Jazeera, le forti piogge, hanno inondato i campi di tende lasciando migliaia di persone senza un riparo adeguato, sommerso il campo di Al‑Mawasi, dove oltre 425mila sfollati stanno vivendo in condizioni precarie. Stando sempre a quanto riportato dal giornale qatariota, il 15 novembre molti palestinesi hanno cercato di scavare fossati attorno alle loro fragili tende per impedire all’acqua di allagare le abitazioni improvvisate. Altri hanno trovato riparo in edifici distrutti, anche quelli a rischio di crollo. «Chiedo aiuto per avere una tenda decente, un materasso e una coperta. Voglio che i miei figli abbiano vestiti adeguati. Non ho nessuno a cui rivolgermi… Non c’è nessuno che possa aiutarmi», ha raccontato una donna palestinese all’emittente.
Il maltempo arriva in un momento in cui le organizzazioni umanitarie avvertivano da settimane che i palestinesi che vivono nei campi di tende e altri rifugi improvvisati non dispongono di ciò che serve per affrontare le condizioni invernali nell’enclave costiera. Al Jazeera segnala che le piogge si sono concentrate nel nord della Striscia, in zone dove centinaia di migliaia di persone sono rientrate dopo il cessate il fuoco. Secondo i dati delle Nazioni Unite citati da Al Jazeera, sono oltre 198mila gli edifici danneggiati o distrutti in tutta la Striscia di Gaza.
L’appello dell’Unrwa
«Le piogge invernali a Gaza stanno rendendo le condizioni ancora più disperate. Le famiglie cercano riparo ovunque possano, anche in tende improvvisate. C’è un urgente bisogno di materiali per i rifugiato. L’Unrwa dispone di quelle forniture per aiutare le persone a superare l’inverno. Permetteteci di farle entrare», scrive Philippe Lazzarini, a capo dell’agenzia che si occupa del sostegno ai profughi palestinesi.
Da Az‑Zuwayda, nel centro della Striscia, la giornalista di Al Jazeera Hind Khoudary ha riferito che molti palestinesi non hanno altra scelta che rimanere nelle loro tende allagate, poiché i loro quartieri sono stati distrutti da Israele e i rifugi disponibili sono già pieni. «I genitori non riescono a comprare vestiti invernali, scarpe e ciabatte per i loro figli. Le famiglie sono impotenti, senza sapere cosa fare», ha raccontato.
Sempre secondo l’emittente araba l’Idf continua a colpire località all'interno della cosiddetta linea gialla, in aree ancora sotto il suo controllo, effettuando diversi attacchi aerei: uno a est di Khan Yunis, nel sud, e l'altro nel quartiere di Zeitun a Gaza City. Secondo il Ministero della Salute palestinese a Gaza, le forze israeliane hanno ucciso 260 persone e ne hanno ferite 632 da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore. Nel complesso, la guerra di Israele contro Gaza ha ucciso almeno 69.182 palestinesi e ne ha feriti 170.703, secondo lo stesso ministero.
Netanyahu: no allo stato di Palestina
«La nostra opposizione a uno stato palestinese in qualsiasi territorio a ovest del Giordano esiste, è valida e non è cambiata di una virgola». Lo ha ribadito il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, in apertura della riunione di governo del 16 novembre. «Anche nel piano in 20 punti, e in tutto il resto, questo territorio sarà smilitarizzato e Hamas sarà disarmato. O accadrà nel modo più facile o nel modo più difficile. Questo è quello che ho detto, e questo è quello che ha detto anche il presidente Trump», ha ribadito il premier israeliano.
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