È Karine Jean-Pierre, nuova portavoce della Casa bianca, a prendere il posto di Jen Psaki a partire dal 14 maggio. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Afroamericana e rappresentante della comunità Lgbtq+, Jean-Pierre è vice di Psaki e lavora da molto tempo nella comunicazione dei Democratici.

«Karine non solo ha l’esperienza, il talento e l’integrità necessari per questo difficile lavoro», ha detto il presidente Biden, «ma continuerà ad aprire la strada nella comunicazione del lavoro dell’amministrazione Biden-Harris per conto del popolo americano». Biden ha poi assicurato che «sarà una voce forte che parlerà per me e questa amministrazione» e ha ringraziato Psaki per «il suo servizio al paese», e per «aver restituito decenza, rispetto e decoro alla Briefing room della Casa Bianca», dopo i quattro anni della presidenza Trump. Mentre Psaki ha annunciato la sua uscita per intraprendere la carriera di commentatrice televisiva sul canale Msnbc, sarà Jean-Pierre a condurre gli incontri con i giornalisti alla Casa bianca.

La nuova portavoce entra in carica in un momento delicato per l’amministrazione Biden: nelle elezioni di mid-term in autunno sarà complesso per i Democratici mantenere la maggioranza al Senato e alla Camera.

Chi è Karine Jean-Pierre

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Nata a Martinica e cresciuta nel Queens a New York, Karine Jean-Pierre, 44 anni, si è occupata anche dei suoi fratelli più giovani perché i genitori erano costretti a fare più lavori e ad assentarsi tutto il giorno. Dopo la laurea all’Institute of Technology di Manhattan, ha frequentato il master in Affari internazionali alla Columbia university.

Nel 2008 è poi diventata direttrice politica nella regione del sudest per la campagna elettorale dell’ex presidente democratico Barack Obama, consigliera per gli affari politici della Casa bianca durante l’amministrazione Obama e ancora vicedirettrice della campagna per la rielezione dell’ex presidente democratico nel 2012. 

Ha ricoperto ruoli di alto livello nell’amministrazione Biden, a partire dalla gestione della campagna elettorale del presidente e della sua vice, Kamala Harris.

In precedenza aveva ricoperto il ruolo di vicecapo di stato maggiore e direttrice degli Affari legislativi per due consiglieri comunali della città di New York. 

Le battaglie

Karine Jean-Pierre si è impegnata anche in battaglie per i diritti civili, soprattutto quando durante l’amministrazione Trump le famiglie di migranti venivano separate al confine con il Messico. La nuova portavoce era andata in missione proprio in quei luoghi. Ha poi preso più volte posizione sui temi razziali in tv e ha portato avanti amicizie personali con alcune importanti figure della società civile statunitense, come Barbara Jordan, prima afroamericana a scrivere il discorso programmatico alla convention democratica nel 1976, l’attivista per la difesa dei diritti dei lavoratori agricoli sottopagati, Dolores Huerta, e Joan Trumpauer Mulholland, simbolo delle battaglie per i diritti civili. 

«Il presidente non ha assunto personale Lgbtq+, ma gente preparata a cui era capitato di essere Lgtbq+». Così aveva risposto a una domanda su come vivesse il fatto di lavorare nello staff dell’ex presidente Obama da rappresentante della comunità Lgbt. 

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